Non solo Elia Barp, tra gli azzurri che domani faranno il loro esordio ai Mondiali di Trondheim c’è anche Simone Daprà, pronto a dire la sua nello skiathlon in programma a partire dalle 14. L’azzurro, che si prepara a prendere parte al suo 4° Mondiale consecutivo, proverà a far leva sulle buone sensazioni arrivate nel weekend di Falun, per riuscire a dare il meglio sulle piste iridate dello stadio del fondo di Granåsen. Intervistato da Giorgio Capodaglio, inviato di Fondo Italia a Trondheim, Daprà racconta le sensazioni alla vigilia del grande giorno.
Per iniziare, il fondista classe ’97 si sofferma sulle emozioni legate al grande tifo e all’atmosfera che si respira in Norvegia, in un Mondiale che a queste latitudini è particolarmente sentito: “Questo Mondiale mi sta dando parecchie emozioni, anche perché corriamo in Norvegia che è considerata l’Olimpo dello sci di fondo. C’è un’atmosfera fantastica e lo si vede quando si va in pista anche solo a fare allenamento o a vedere la sprint di ieri. C’è un sacco di gente, un sacco di tifosi, è veramente qualcosa di speciale rispetto agli altri Mondiali, senza nulla togliere a quelli fatti precedentemente”.
Le sensazioni a poche ore dallo skiathlon sembrano essere buone per l’azzurro: “Mi sembra di stare abbastanza bene, siamo riusciti a lavorare bene nel raduno che abbiamo fatto in Svezia (a Bruksvallarna, ndr) appena prima di venire qui. Sono convinto, mi sembra di stare bene e spero di riuscire a fare una buona gara domani. Elia ha detto che sto bene? Sta mattina abbiamo fatto il pre gara, anche se il pre gara lascia sempre il tempo che trova, perché sappiamo benissimo che un giorno puoi stare bene e il giorno dopo puoi stare un po’ meno bene. Purtroppo lo sci di fondo è anche questo. Deve andare tutto bene, devi stare bene tu, avere buoni sci e magari avere anche un po’ di fortuna. Però se le cose girano bene si potrebbe fare comunque una buona gara”.
Infine, Daprà si sofferma sul feeling con il format di gara: “Lo skiathlon è un format di gara che mi è sempre piaciuto, infatti ho sempre voluto farlo. Sfortunatamente c’è solo alla rassegna iridata, mentre molto spesso in stagione ne fanno solo un paio, non è una gra molto gettonata come magari una 10 o una sprint. Però mi sono sempre trovato bene e mi è sempre piaciuto farla, anche perché è sull’uomo e di solito sull’uomo riesco a rendere un po’ meglio. Obiettivi? Spero di riuscire a dare il massimo. Devo riuscire ad avvicinarmi alle posizioni di vertice il prima possibile, riuscire a stare lì, cercare di non sprecare e tenere duro. Soprattutto il 2° e 3° giro a classico saranno molto selettivi. Dovrò cercare di arrivare a cambiare gli sci con il gruppo, prima della parte a skating”.