TRONDHEIM – Nei pronostici dei possibili medagliati nella sprint a skating dei Mondiali di Trondheim, Edvin Anger era uno degli atleti più blasonati per poter raggiungere una medaglia, persino sfidare Johannes Høsflot Klæbo per l’oro. In effetti, la qualificazione del mattino sembrava confermare le attese della vigilia: il giovane fondista svedese aveva infatti fatto segnare il secondo crono, a circa un secondo dal fenomeno norvegese. Tuttavia, la gara del pomeriggio ha proposto un esito radicalmente diverso e ha visto Anger decisamente a disagio lungo il tracciato della sprint di Trondheim. Il passaggio del turno è arrivato con il brivido, grazie al secondo e ultimo tempo dei lucky loser, mentre in semifinale il ventiduenne di Hedemora è sembrato davvero scarico.
Anger si è classificato in una modesta undicesima posizione e al termine della gara ha criticato le condizioni in cui ha gareggiato. Queste le dichiarazioni riportate da Expressen: “È come correre in una grande fanghiglia là in pista. Non credo che Kläbo si stia lamentando, ma comunque non è un vantaggio per me. Penso che sia troppo brutto per essere in un Campionato del Mondo. È la prima volta in tutta la stagione che abbiamo condizioni del genere”.
A proposito delle sensazioni esperite durante la gara, Anger rivela di essersi sentito molto stanco fin da subito a causa delle condizioni di neve davvero pesante. Non vuole cercare troppi alibi e ritiene che un fondista debba saper performare in tutte le condizioni, tuttavia è certo di essere stato tanto avvantaggiato dalla sua struttura fisica potente: “Certo, bisogna essere preparati a tutto. Ma la neve è molto sciolta: vedi tutti quelli che sono in cima alla classifica, pesano al massimo 75 chili. Non è possibile essere grandi come me. L’ho sentito già nel quarto di finale, mi sentivo solo sprofondare”.
Anger ritiene che le medaglie valevoli per i Campionati del Mondo non dovrebbero essere decise su percorsi come questo: “No, non credo proprio. Non sarebbe giusto. Mi dispiace dirlo”.