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Biathlon – Mondiali Lenzerheide, Il bilancio del dt Klaus Höllrigl: “Giacomel ha grande maturità. Wierer? Ecco perché le abbiamo chiesto di fare la single mixed”

Foto Credits: Dmytro Yevenko

La seconda settimana del Mondiale di Lenzerheide ha regalato all’Italia la medaglia d’argento conquistata da Tommaso Giacomel nell’individuale maschile, dove il trentino ha sfiorato addirittura l’oro. Oltre a lui, molto bene hanno fatto anche Michela Carrare e Lukas Hofer, autore di un’ottima mass start, alla quale Wierer ha rinunciato perché non al meglio dopo essersi ammalata.

Il direttore tecnico della nazionale italiana di biathlon, Klaus Höllrigl ha così tracciato un bilancio finale del Mondiale, che è giustamente positivo, perché l’analisi va fatta al di là delle medaglie conquistate.

Ci siamo parlati al termine della prima settimana. Può darci il suo giudizio conclusivo sul Mondiale della nazionale italiana, al termine della seconda e ultima settimana dell’evento iridato?

«Il bilancio è positivo, così come lo era stato al termine della prima settimana. Nella seconda siamo anche riusciti a salire sul podio. In ogni gara, tranne nelle staffette di genere e nella mass start femminile, abbiamo sempre lottato fino all’ultima serie per il podio o addirittura la vittoria e da un lato questa è un’ottima notizia. Dall’altra parte, dobbiamo imparare a sfruttare meglio le nostre occasioni. Il team ha la mentalità giusta e passo dopo passo riusciremo a conquistare quella capacità di cogliere le opportunità che si presentano e chiudere le gare. Ci riusciremo attraverso il lavoro».

È un Giacomel sempre più trascinatore.

«Tommaso ha fatto un Mondiale incredibile, ha avuto una grande continuità e a volte non so dove tiri fuori tutte quelle energie sugli sci. Ha fatto vedere delle gran belle cose al poligono. Un particolare che mi ha impressionato di lui, è vedere come, dopo sprint e inseguimenti, nelle quali aveva sfiorato il podio, volesse fortemente la medaglia nell’individuale e con grande determinazione sia andato a prendersela. Per me è una grande prova di maturità, pochi atleti sanno fare qualcosa del genere».

Il giudizio sul resto della squadra maschile?

«Nella mass start si è visto che Hofer è ancora molto competitivo, ha fatto una bellissima prestazione. Mi fa tanto piacere. In staffetta, abbiamo avuto un buon Cappellari al lancio, nonostante sia stato sfortunato per quei problemi avuti con la carabina. Sicuramente ha confermato che in questo format è un valore aggiunto. Bionaz è stato un po’ sottotono ma si riprenderà e mostrerà il suo valore. Puntiamo tanto su di lui. Zeni sicuramente non era al top, è ancora molto giovane e ha lavorato tantissimo in una squadra A piena di elementi esperti ed importanti. Forse deve ancora un po’ digerire tutto il lavoro fatto nelle ultime due estati».

Per quanto riguarda la squadra femminile?

«Sono rammaricato per Wierer, perché era arrivata qui in buonissime condizioni. Nella sprint di Anterselva aveva mostrato cosa sa ancora fare sugli sci, poi purtroppo si è ammalata, ma succede e dobbiamo accettarlo. Ha disputato le due staffette in condizioni non buonissime. Ci tengo a sottolineare che per quanto riguarda la single mixed abbiamo ritenuto di farla gareggiare, pur che fosse un rischio. Volevamo prenderlo perché ha un tiro veloce, adatto a un format di gara nel quale bisogna anche avere una certa esperienza. Lei ha accettato la nostra scelta e ha corso pur non essendo al meglio.
Su Carrara direi che c’è poco da aggiungere a quanto tutti avete visto: ha fatto un grande Mondiale. Come avevo detto anche la scorsa settimana, già in allenamento aveva fatto vedere di aver migliorato il modo in cui lavora al poligono. C’è anche margine, perché ancora oggi in alcune occasioni esce fuori qualche serie un po’ strana, ma ora ha una bella base al poligono sulla quale possiamo costruire future prestazioni.
Anche Auchentaller si è ammalata prima del Mondiale, ma è cresciuta di gara in gara, dimostrandosi ancora una volta molto competitiva in staffetta. È un’atleta su cui sappiamo di poter puntare.
Comola si è preparata al meglio per l’individuale, nella quale voleva fare bene e ha ottenuto un bel piazzamento. Peccato per qualche errore di troppo al tiro in staffetta, rispetto ai suoi alti standard, ma ha mostrato un bel passo sugli sci, che è la conferma di quanto sia un’atleta affidabile.  Infine per Martina era la prima esperienza e deve prenderla così. In Coppa del Mondo ha fatto vedere delle cose molto positive, considerando anche che è al primo anno in questo circuito. Speriamo che a marzo ritrovi quel passo sugli sci che aveva a gennaio».  

Ovviamente, oltre agli atleti e allo staff degli allenatori, una componente importante della squadra sono gli skimen. Soddisfatto di quanto ha visto?

«Hanno fatto un grande lavoro e ci tengo a sottolinearlo. A Lenzerheide abbiamo trovato condizioni molto difficili per gli skimen, in quanto la neve cambiava nelle varie parti del tracciato. Nel corso di tutto il Mondiale abbiamo sempre avuto degli sci buonissimi. In alcune gare in particolare, come nella mass start, siamo stati tra le primissime nazioni come velocità. Da rimarcare che ciò è stato poi fatto su neve bagnata, dove in passato soffrivamo di più. Ciò è la conferma che abbiamo un gran bel gruppo, composto da persone che stanno facendo un gran lavoro e hanno una grande sintonia. Come si è visto nel corso di tutto l’inverno, sui materiali abbiamo fatto un grande passo avanti grazie a professionisti che lavorano bene, mettendoci passione e impegno. Tratti che sono in comune con tutto il resto della squadra, atleti, allenatori, fisioterapisti, dottore e tutti coloro che fanno parte di questo gruppo e ringrazio».

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