Dominio transalpino nella staffetta femminile dei mondiali di Lenzerheide, davanti ad un pubblico record di 17000 spettatori. La Francia (Jeanmonnot, Michelon, Braisaz-Bouchet, Simon) ha ipotecato il successo già dopo il lancio, prendendo subito un bel margine grazie ad una strepitosa performance di Jeanmonnot. La gara per la vittoria non è quindi mai stata in discussione, mentre la lotta per il podio, a distanza siderale dalla vetta, è stata molto entusiasmante fino all’ultimo poligono e ha coinvolto diverse nazioni, alcune delle quali davvero poco quotate alla vigilia.
Alla fine l’argento va alla Norvegia, che riesce ad emergere in un contesto in cui le nazioni più forti hanno sbagliato tantissimo al poligono. Fondamentale in questo senso l’ultima frazione di Kirkeeide, brava a fare la differenza col tiro a terra. Strappa un bronzo la Svezia, con la rimonta delle sorelle Oeberg che rischia di incagliarsi con Elvira (penalità a terra), che però si riscatta nell’ultimo poligono in piedi. L’Italia chiude settima, troppo fallosa al tiro e non in grado di sfruttare le numerose chance per portarsi a casa qualcosa di importante che si erano create durante la gara.
Chiudono ai piedi del podio Austria e Germania, portate in alto da delle ottime prestazioni nell’ultima frazione di Andexer e Preuss, ma non sufficienti a recuperare gli errori delle frazioni di mezzo. Sesta un’eccellente Slovacchia, che oggi per un po’ ha anche sognato qualcosa di grosso e lo stesso discorso vale per la Slovenia, ottava. Chiudono la top ten Polonia ed Estonia.
CRONACA DELLA GARA
Inizia l’ultimo weekend dei mondiali di biathlon di Lenzerheide e nella giornata di sabato sono previste le due staffette, a partire da quella femminile di 4×6 km. Le condizioni della pista sembrano essere difficili oggi, con una neve molto bagnata e pesante, che rende il tracciato molto selettivo, mentre anche il vento sembra essere più fastidioso rispetto ai giorni scorsi.
Partenza subito velocissima, con Jeanmonnot che tiene immediatamente un ritmo indiavolato sugli sci nella prima tornata. Il gruppo arriva così molto allungato e già con qualche buco al tiro a terra, con Francia e Svezia leggermente avvantaggiate rispetto alla concorrenza. Al poligono Jeanmonnot è pulita e rapida e se ne va da sola al comando, poi la Norvegia con Knotten e quindi Slovacchia, Svezia (con una ricarica) e un’ottima Auchentaller, che chiude una serie precisa. Jeanmonnot prova già ad ammazzare la gara, guadagnando diversi secondi sugli sci su tutte le avversarie.
Al tiro in piedi il vantaggio è già superiore ai 20” sulla Norvegia, poi a breve distanza le altre nazioni. La francese non sbaglia neanche nella sessione in piedi e si invola verso il cambio con Michelon con un bel margine. Zero errori anche per Knotten, mentre purtroppo perde qualcosa Auchentaller con due ricariche, dopo aver sbagliato un paio di volte il bersaglio centrale. Disastro però per Germania, Austria e Svizzera che finiscono nel giro di penalità. Il lancio termina quindi con la gara per l’oro già ben indirizzata, con la Francia sola davanti con più di 30” su tutte le altre squadre. Ottimo ultimo giro per Auchentaller, che tiene addirittura il passo di Jeanmonnot, risale diverse posizioni e dà il cambio a Wierer in settima piazza a 50” dalla vetta.
Michelon prosegue in scioltezza nella prima tornata, conservando il margine ereditato dalla compagna. Parte, come era prevedibile, tranquilla Wierer, che perde qualche secondo e non riesce a tenere le code del gruppetto in cui era inserita. Si arriva al tiro a terra, dove continua la prestazione impeccabile al tiro delle francesi. Dietro sbagliano tutte tranne una clamorosa Lampic, che esce seconda. Wierer usa una ricarica e recupera alcune posizioni, mentre la Germania continua ad essere in grande difficoltà anche con Grotian. L’azzurra continua a faticare sugli sci e nel giro perde costantemente terreno dalle rivali, ma continua a lottare e a rimanere a galla, mentre Lampic è scatenata ed è l’unica a stare sotto il minuto di ritardo.
Nella sessione in piedi arriva la prima ricarica per la Francia, chiusa però rapidamente da Michelon. Lampic usa tre ricariche, mentre è seconda la Slovacchia con lo zero di Batovska-Fialkova. Giro di penalità per Tandrevold. Al secondo cambio, dietro alla primissima Francia, la situazione è molto confusa, con tante nazioni sulla carta poco prestanti (Slovenia, Slovacchia, Cechia, Polonia, Belgio), che hanno schierato le loro atlete migliori nelle prime due frazioni nelle prime piazze, mentre le nazioni top sono un po’ in difficoltà. Italia settima, con Wierer che ha tenuto nell’ultimo giro.
La terza frazione vede Braisaz-Bouchet controllare in prima posizione e ampliare ancora il margine sulle prime inseguitrici che sono atlete di livello nettamente inferiore. Comola è in un gruppetto con Hanna Oeberg e sfrutta il suo traino. Si complica un po’ la vita Braisaz a terra, ma chiude con due ricariche, mentre dietro ottimo zero per Polona Klemencic, che continua a tenere la Slovenia al secondo posto. Si salva la super-veterana Kuzmina con tre ricariche, mentre Comola commette purtroppo un errore che le fa perdere il treno di Norvegia e Svezia ed è settima con la Germania, risalita con Tannheimer.
Bene Comola sugli sci: la valdostana, grazie anche ad ottimi materiali, tiene bene il ritmo della tedesca e insieme passano l’austriaca Steiner. Davanti Femsteinevik e Oeberg non sono distanti. Il poligono in piedi vede la Francia usare una ricarica e tenere nettamente la vetta, con più di un minuto su tutte. Dietro invece è straordinaria Klemencic con lo zero e lo stesso vale per Kuzmina e Oeberg. Purtroppo si incarta un po’ Comola sull’ultimo bersaglio, che chiude con due ricariche, perdendo di nuovo terreno prezioso. L’Italia cambia al settimo posto, a più di due minuti dalla vetta. Slovenia ancora seconda al cambio, davanti alla Svezia e alla Slovacchia.
Inizia l’ultima frazione con Simon sola al comando. Intanto le condizioni della neve sono sempre peggiori e in alcuni tratti le atlete affondano letteralmente nel tracciato. Elvira Oeberg stacca Ziva Klemencic, che deve guardarsi dalle rimonte da dietro di Norvegia, con Kirkeeide e Germania, con Preuss. Simon è fenomenale a terra, mentre dietro c’è lo psicodramma di Elvira, che non chiude l’ultimo bersaglio e gira. Norvegia seconda, mentre ci sono tanti errori anche per la Slovenia, ma purtroppo non ne approfitta Carrara, anch’essa in difficoltà al tiro e anche lei nel giro di penalità. Risale benissimo Preuss, che ora vede il podio.
Ultimo poligono con zero rapido e inchino al pubblico per Simon, mentre dietro si infiamma la lotta per il podio, con Norvegia seconda e cinque nazioni a contendersi il bronzo. Kirkeeide esce seconda con solo una ricarica, mentre Oeberg è la più veloce a chiudere le ricariche e si invola verso il bronzo. Quarta un’ottima Austria con Andexer, mentre gira la Slovenia. Passerella nell’ultima tornata per Simon e oro per la Francia, con l’unico brivido che arriva quando la francese esagera un po’ nel salutare il pubblico e rischia di cadere, mentre l’argento va alla Norvegia e il bronzo alla Svezia.
Appuntamento alle 15:05 con la staffetta maschile.
Classifica finale, TOP 10
- Francia (L. Jeanmonnot, O. Michelon, J. Braisaz-Bouchet, J. Simon) 1h07’26.5 (0+4)
- Norvegia (K. O. Knotten, I. L. Tandrevold, R. Femsteinevik, M. Kirkeeide) +1’04.2 (1+8)
- Svezia (A. Magnusson, E. Halvarsson, H. Oeberg, E. Oeberg) +1’44.5 (1+8)
- Austria (L. Rotschopf, L. T. Hauser, T. Steiner, A. Andexer) +1’50.1 (1+5)
- Germania (S. Schneider, S. Grotian, J. Tannheimer, F. Preuss) +1’58.4 (1+10)
- Slovacchia (E. Kapustova, P. Batovska-Fialkova, A. Kuzmina, M. Remenova) +2’15.9 (0+10)
- Italia (H. Auchentaller, D. Wierer, S. Comola, M. Carrara) +2’47.2 (1+12)
- Slovenia (L. Repinc, A. Lampic, P. Klemencic, Z. Klemencic) +2’56.4 (1+11)
- Polonia (N. Sidorowicz, K. Zuk, A. Maka, J. Jakiela) +3’25.5 (1+14)
- Estonia (R. Ermits, T. Tomingas, S. Kuelm, J. Talihaerm) +3’37.3 (1+12)
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