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Sci di fondo – Russi alle Olimpiadi? Il portavoce degli atleti Clugnet: “La maggioranza non vuole che tornino”

Non è certo passata inosservata nelle ultime settimane la presenza di diversi fondisti russi sulle piste di alcune località italiane, in particolare in corrispondenza delle zone della val di Fiemme dove tra meno di un anno prenderanno il via le Olimpiadi. Tra di loro ha fatto notizia l’approdo in Italia di Alexander Bolshunov, che – dopo aver preso parte alla Moonlight Classic sull’Alpe di Siusi – è tornato ad allenarsi anche nelle ultime ore sulle nevi di Lago di Tesero, dove ha potuto esplorare a fondo quelle che saranno le piste a cinque cerchi. Ora, anche dagli atleti di Coppa del Mondo giungono commenti a riguardo, con in particolare James Clugnet – fondista britannico e membro della Commissione Atleti della FIS – a portare avanti la posizione della maggioranza in merito a un’eventuale rientro in gara di russi e bielorussi alle Olimpiadi.

Sebbene una decisione chiara e definitiva in merito al reintegro, anche sotto bandiera neutrale, non sia ancora stata presa, la presenza dei russi nelle venues olimpiche e le recenti dichiarazioni del presidente FIS Johan Eliasch – che si era espresso favorevolmente al rientro di questi atleti alle Olimpiadi – aprono uno spiraglio a chi come Bolshunov spera di poter lottare per le medaglie a Milano-Cortina. Ciononostante, la maggioranza degli atleti sembra rimanere contraria a questa eventualità. A spiegarlo è proprio James Clugnet, che da portavoce degli atleti spiega a Dagbladet: “Nelle ultime settimane si è verificato un cambiamento: sempre più persone credono che i russi torneranno e parteciperanno alle Olimpiadi. Ora la gente se lo aspetta”. Poi aggiunge: “Finché la situazione non cambia, non vedo alcun motivo per cui dovrebbero cambiare le regole. La Russia è stata bandita per una buona ragione. Poco più del 50 percento degli atleti non vuole che ritornino“.

Parole che, pur contrarie a un rientro dei russi, lasciano trapelare anche la posizione di una numerosa minoranza, la quale – si legge – si aggira intorno al 48% degli atleti. Una buona fetta di atleti che dunque sarebbe favorevole a un reintegro degli atleti russi, sebbene sotto bandiera neutrale e senza nessun tipo di affiliazione o titolo militare. Intanto però, la situazione rimane invariata e – mentre si preparano a partire i secondi Campionati Mondiali senza la Russia al via – Clugnet ribadisce che a parer suo, in assenza di novità relative alla guerra che coinvolge Russia e Ucraina, non sarebbero motivate modifiche alle normative attuali: “La discussione sulla modifica della decisione dovrebbe iniziare quando cambia la situazione della guerra. Finché non accadrà, dovrò essere la voce degli atleti e dire che la maggior parte delle persone non vuole che tornino”.

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