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Lo spunto di Zorro – Cristian Zorzi: “Le posizioni di Falun rispecchiano i nostri valori attuali. Sulle convocazioni per Trondheim…”

Puntuale come sempre, ritorna l’appuntamento del martedì sera con la rubrica Lo spunto di Zorro. Insieme a Cristian Zorzi abbiamo sfruttato l’occasione per fare un punto della situazione su quanto visto lo scorso fine settimana nella Coppa del Mondo di sci di fondo a Falun: un trittico di gare davvero significativo in previsione dei Mondiali di Trondheim e che ha visto il ritorno alla vittoria di fondisti del calibro di Pål Golberg ed Ebba Andersson, oltre al successo di Iivo Niskanen nella 10 km in classico. Per quanto riguarda l’Italia, si è visto un bel Federico Pellegrino e nella giornata di ieri sono stati resi noti i 16 convocati per i Mondiali. 

PRESTAZIONI ITALIANE A FALUN: “A livello italiano, a parte Pellegrino, devo dire che mi aspettavo qualcosa di meglio da parte degli altri. Non mi sorprende la prova di Hellweger, perché su pista dura e sopra i due minuti e mezzo ha la tendenza a non reggere, e neppure quella di Gabrielli su una pista che non faceva proprio per lui. Pensavo un pelo meglio anche Pellegrino, ma nelle sprint spesso dimostra di non riuscire ad arrivare in finale contando solo sulle gambe, ma se lo fa è dovuto piuttosto all’esperienza, fatta eccezione per il podio di Lillehammer e la sprint in Engadina quando però è stato retrocesso. Bisogna però dire che è migliorato molto nelle distanze lunghe: in classico dimostra spesso di essere al livello dei primi 15, in skating non sempre ma comunque offre buone prestazioni. Nella mass start è stato bello trovare tanti atleti nei primi venti, ma va detto che la gara è stata un po’ dormiente e solo negli ultimi 4km c’è stata un po’ più di vita: a quel punto sono emerse le differenze con Pellegrino e Graz che sono riusciti a rimanere intorno ai 30’’ mentre gli altri sono andati oltre al minuto. Avevamo anticipato che in questa tappa si sarebbero visti i veri valori in campo e anche nelle donne con Caterina Ganz ci siamo assestati intorno alla ventesima posizione e con un distacco nell’ordine del 1:45’. A meno di giornate in cui noi troviamo materiali fenomenali e gli altri pessimi, direi che le posizioni di Falun rispecchiano abbastanza i valori attuali”. 

RISULTATI SIGNIFICATIVI IN VISTA DI TRONDHEIM: “Iivo Niskanen ha ritrovato il suo miglior feeling in classico. Lui riesce a essere competitivo durante gli appuntamenti importanti, quindi a inizio stagione e durante eventi come un Mondiale, mentre spesso si perde nella parte mediana di stagione. Gli manca continuità e questo lo porta a non giocarsi mai la vittoria nella generale, oltre al fatto che nelle sprint non è competitivo. A livello maschile ci sono e si vedono sempre più spesso diverse new entry che mettono un po’ di pepe: restando in Norvegia, mi sta piacendo molto Andreas Ree ma abbiamo visto anche il podio di Gus Schumacher, oltre a un Mika Vermeulen che si conferma nei 10. Ogni tanto Edvin Anger ha degli ottimi picchi, ma essendo ancora molto giovane difetta di continuità. Quando si tratta di vincere, però, è quasi sempre tutto in mano alla Norvegia”. 

AL FEMMINILE C’É PIÚ VARIABILITÁ: “Al femminile le svedesi stanno raddrizzando il tiro: abbiamo visto la bella vittoria di Ebba Andersson, ma anche quella nella sprint di Linn Svahn che poi si è ripetuta molto bene anche nella 10 km in classico del giorno dopo. Comunque lì non vedo grandi squadroni, come può succedere al maschile con quattro norvegesi davanti, ma leggendo le classifiche vedo bandiere sparse di paesi e atlete diverse: Fähndrich è di nuovo al massimo, Diggins non molla un metro, Stadlober idem. Tra le donne è molto più incerta la situazione futura, per quanto riguarda sia la Coppa del Mondo che i Mondiali, ormai alle porte”. 

CONVOCAZIONI PER TRONDHEIM: “Al maschile convocazioni che continuano a lasciarmi perplesso per le modalità con cui arrivano, in particolare per De Fabiani e Noeckler, mentre le altre scelte ci stanno. Daprà e Ventura se la sono meritata un po’ in extremiis a Falun, ma va anche detto che a forza di gravitare in Coppa del Mondo, rispetto ad altri che vengono considerati una volta sì e tre no, prima o poi il picco di forma e il bel risultato arrivano. Carollo e Ticcò con i loro alti e bassi se la sono meritata, ma credo che non abbiano potuto preparare al meglio l’appuntamento. Graz si è ripreso nella mass start, ma non sono convinto che sia in forma eccellente. Ci sono gare che gli si adattano meglio e in quelle fa il suo, perché comunque è un atleta forte. Barp secondo me è ancora alla ricerca della migliore forma, vedo che spesso fatica un po’ e non so se Trondheim sia una pista così adatta a lui, ma vediamo perché il Mondiale è una cosa a sé. Al femminile nessuna sorpresa, anche se non capisco come certe persone siano sempre tutelate nonostante il trend negativo. Io avrei portato almeno a Falun anche Pittin e Bellini che hanno meritato di continuare a fare apparizioni in Coppa del Mondo; loro si sono messe a confronto con umiltà anche in Fesa Cup mentre vedo che ad altre questo confronto spesso viene fatto evitare. Bene almeno che ci sia un po’ di ricambio con la presenza di Laurent e Gismondi che si sono fatte vedere a Falun”.

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