E’ una bella Italia quella che emerge dai Campionati Mondiali Junior e Under 23 da poco conclusi sulle nevi di Schilpario. Ma di certo non può passare sotto traccia la prova di squadra a dir poco sensazionale della Norvegia, assoluta dominatrice della kermesse iridata giovanile in Val di Scalve. Tanti giovani talenti quelli del gruppo rossoblù, che non a caso sono stati in grado di portarsi a casa entrambe le vittorie delle staffette miste odierne, portando il bilancio complessivo delle medaglie a 19 (tra U20 e U23), di cui 10 ori 5 argenti e 4 bronzi.
Lo si è visto nella staffetta mista U20 dove la Norvegia ha rifilato un minuto di distacco alla Francia seconda e 1 minuto e 14 all’Italia terza, sospinta dal quartetto in mano a Filip Skari (2 ori in totale), Hanna Soerbye (1 oro e 1 argento), Lars Heggen (3 ori e 1 argento) e Milla Andreassen (3 ori e 1 bronzo). Un dream team al quale Skari, che è figlio della campionessa olimpica e mondiale Bente Skari, ha dato un importante contributo: “Volevamo partire forte – si legge in alcune dichiarazioni riportate da Langrenn – Siamo una squadra forte, quindi volevo correre velocemente nel primo giro e poi spingere ancora di più nel secondo. E avevamo degli sci fantastici, quindi è stato davvero divertente correre oggi”. Guarda invece già verso il futuro la talentuosa Andreassen, che già fantastica su future grandi manifestazioni: “Sarebbe divertente correre insieme alle Olimpiadi”.
Copione che si è ripetuto in maniera fedele anche nella staffetta mista Under 23, fieramente condotta al successo – davanti all’Italia – da Thomas Mollestad (1 oro, 1 argento e 1 bronzo in totale), Anniken Sand (1 oro), Mathias Holbaek (3 ori) ed Eva Ingebrigsten (1 oro e 1 argento). “Abbiamo visto cosa hanno fatto i giovani oggi e ne siamo rimasti ispirati”, afferma Holbaek, assoluto mattatore di questi Mondiali Under 23. Si aggiunge al coro anche Ingebrigsten, che si lascia andare a un commento ironico: “Come festeggeremo la vittoria? Con un viaggio di ritorno molto lungo”.
Oltre ai protagonisti delle staffette, sul podio in questi giorni sono saliti anche gli U20 Malin Hoelsveen, Iselin Drivenes e Leopold Strand a cui si aggiunge anche l’U23 Joergen Schjoelberg. Insomma, i numeri della Norvegia – e non è di certo una sorpresa – anche a livello giovanile sono di primissimo livello. Se non fosse stato per gli svedesi Märta Rosenberg e Anton Grahn e la tedesca Helen Hoffmann, gli unici non norvegesi sul gradino più alto del podio, si parlerebbe di una Norvegia imbattuta in 14 gare su 14. Ci siamo andati vicini, si sono fermati a 10.