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Sci di fondo

Sci di fondo – Il bilancio del tecnico Francesca Baudin sui Mondiali Junior di Schilpario: “Non è scontato essere pronti nel giorno della gara e i ragazzi sono stati bravissimi”

Anche se manca ancora la prova a squadre in programma per la giornata di domenica, al termine delle gare odierne il settore giovanile dello sci di fondo azzurro può iniziare a tirare le somme di questo Campionato del Mondo italiano, in cui sono arrivate due medaglie d’argento e tanti piazzamenti importanti. A Fondo Italia, intervistata da Katja Colturi, un primo bilancio lo fa Francesca Baudin, tecnico delle Fiamme Gialle e del gruppo A.I.N. (Alteti d’Interesse Nazionale).

“Sicuramente è stato bellissimo, un Mondiale in casa è sempre un Mondiale in casa, chi l’ha vissuto sa cosa vuol dire. C’è stato tanto tifo, tanti genitori sono venuti e questo sicuramente fa piacere. Per noi il bilancio è super positivo perché i ragazzi oltre ad essere delle brave persone si sono comportati veramente bene e hanno tirato fuori quel qualcosa in più. La medaglia di Negroni è l’esempio, tanto quanto quella di Matli. È un bel segnale perché c’è un gruppo che cresce, con dei ragazzi che ci credono e questo è bellissimo. Anche le ragazze sono state veramente brave, anche la Marit Folie comunque ha avuto alti e bassi durante la stagione, malanni, e non è facile arrivare al Mondiale e trovare la grinta giusta per partire”

I risultati che sono arrivati del resto non sono per nulla scontati: in un grande evento, del resto, gli obiettivi non sempre si traducono in un traguardo, a maggior ragione in un contesto, come quello juniores, dove gli atleti non sempre hanno la possibilità di affrontare regolarmente i propri avversari, con i Paesi del Nord Europa che militano nella Scandinavian Cup, al contrario dei altri che si affrontano invece in FESA Cup. “Come dico sempre ai ragazzi, il Mondiale è il Mondiale, tutti arrivano qui per fare meglio e tutti sono carichi a mille. Non è scontato essere pronti nel giorno e nel momento preciso della gara e loro sono stati bravissimi, un merito grandissimo a loro e a tutto lo staff, così come agli skimen che tante volte sono sottovalutati ma con gli sci da anni siamo in una botte di ferro, sia nel pattinaggio che in classico, e un grande grazie va a loro”

Cosa c’è dietro questi risultati? “Tanto, è qualcosa che non si può spiegare, solo quando sono passata dall’altra parte l’ho capito, mi sono resa conto che c’è tutto un sistema e un’organizzazione che deve girare al meglio, oltre ai sacrifici che fanno i ragazzi. Questo fa parte dello sport e loro sono davvero entusiasti di fare questo e andiamo avanti così”.

Oltre all’allenamento e alla tecnica, in questa fase delicata della carriera dei giovani fondisti, il ruolo del tecnico, come aveva anche chiarito il tecnico della Nazionale Junior, Stefano Corradini, è quello di trasmettere un senso di gruppo, di famiglia, e insegnare loro valori che vanno anche al di là del mero gesto tecnico. “Quello che ricordo sempre ai ragazzi è di sorridere sempre, perché alla fine lo sport è solo un piccolo capitolo della nostra vita e fa vissuto al meglio. Per me è sprecato passare le giornate a essere stressati, nervosi, giù di morale. Le giornate no ci stanno, però bisogna subito ripartire col sorriso perché facciamo una cosa meravigliosa”.

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