Lo scandalo delle tute scoppiato durante i Mondiali ha avuto una serie di conseguenze che si sono trascinate fino alla fine della stagione, non solo per le squalifiche degli atleti norvegesi, ma creando un’atmosfera di “sospetto” all’interno dell’intero movimento. Questo, come riporta l’emittente norvegese TV2, è stato evidente in occasione della finale della Coppa del Mondo a Planica, a fine marzo, quando è emerso che gli Stati Uniti stessero valutando la possibilità di presentare proteste contro altre nazioni, tra cui la Germania per l’utilizzo di tute nuove (la FIS a seguito dello scandalo aveva preso in consegna le tute che gli atleti avrebbero usato in gara) e troppo grandi per la finale.
Le proteste non sono state però formalizzate: “È qualcosa di cui preferisco non parlare” ha detto il direttore sportivo del salto americano Rex Bell a TV2 “Avevamo delle domande e delle preoccupazioni, ma alla fine abbiamo deciso che non avevamo abbastanza elementi per fare qualcosa”. Allo stesso tempo, però, Bell spiega di aver ricevuto rassicurazioni, durante la conversazione con il direttore di gara Sandro Pertile, che la FIS sta per apportare importanti modifiche al controllo delle attrezzature in vista della prossima stagione, così come sulle conseguenze in caso di infrazioni, novità che verranno rivelate con molta probabilità la prossima settimana, in occasione dei Meeting Primaverili FIS che si terranno a Vilamoura, in Portogallo, dal 5 all’8 maggio prossimi.
Ad ogni modo, la Norvegia può tirare almeno un sospiro di sollievo in questo momento difficile, in cui bisogna capire ancora quali saranno le somme tratte dalle indagini in corso e quali le conseguenze per gli atleti, oltre alla fuga degli sponsor e alle difficoltà finanziarie pre-esistenti: gli Stati Uniti, infatti, confermano la loro collaborazione con la nazionale scandinava che va avanti dal 2022 in vista delle Olimpiadi del 2026. Nonostante lo scandalo, gli americani non hanno intenzione di cambiare. “Questo accordo dura fino al 2026, ma viene rinnovato ogni primavera. E la nostra intenzione è di continuare. Quello che è successo a Trondheim non cambia le cose” afferma Bell.
“È una buona notizia per l’Associazione norvegese di Sci. Soprattutto per il valore simbolico di non interrompere una partnership sportiva a causa degli eventi dei Campionati Mondiali di Sci” ha commentato il DS norvegese Jan Erik Aalbu “È un accordo importante per noi. Condividiamo alcune risorse e i dipendenti della Federazione norvegese sono assunti anche negli Stati Uniti. Non è un grande affare dal punto di vista finanziario, ma anche noi beneficiamo della cooperazione”.
Questa collaborazione, alla luce di quanto accaduto, non è dunque solo un “affare” agonistico ed economico, ma anche “politico”: Bell, infatti, con le sue dichiarazioni, si sta dimostrando un leale alleato per la compagine scandinava, sostenendo l’ipotesi che la Norvegia sia stata usata come capro espiatorio di un sistema intero che ha provato nel corso del tempo a bypassare le regole con sistemi sempre più fantasiosi. “Si vede che hanno deliberatamente cercato di incastrarli per qualcosa che hanno fatto” ha dichiarato.
“Quando parlo con persone che fanno parte della famiglia del salto con gli sci, è evidente che c’è molto sospetto tra le diverse nazioni. Visto dall’esterno, non c’è un bel clima” continua “Ma sento che diverse nazioni si stanno unendo e stanno cercando un’intesa su come andare avanti in modo positivo e costruttivo. Non ho intenzione di puntare il dito contro qualcuno, ma è ovvio che anche altri Paesi hanno provato a fare qualcosa.”
Per finire il direttore sportivo degli USA crede che tra le cose più importanti da migliorare siano una maggiore trasparenza, un maggior numero di ispettori e una maggiore certezza e severità delle sanzioni in caso di violazione delle regole.
Sul fronte norvegese, invece, la Federazione si sta muovendo per la formazione della squadra e del comparto tecnico per la prossima stagione. Dopo lo scoppio della “bomba”, infatti, l’allenatore capo della nazionale Magnus Brevig, che ha ammesso di aver manomesso le tute, è stato sospeso assieme all’allenatore in seconda Thomas Lobben e all’addetto ai materiali Adrian Livelten e al momento non è certo se i tre sospesi potranno rientrare.
Attualmente, secondo Nettavisen, la Federazione norvegese di sci sta valutando le diverse opzioni disponibili. Il DS Aalbu, ha aperto un dialogo con Stig Morten Fredheim, attualmente responsabile del salto nella squadra norvegese di combinata nordica e in precedenza anche allenatore personale di Jarl-Magnus Riiber che lo ha confermato al giornale. Fredheim ha tuttavia chiarito che al momento non è interessato al salto. “Ci ho pensato un po’, ma c’è molta incertezza su tutto quello che sta succedendo in questo momento nel settore dei salti. Penso che qui (nella combinata, ndr) mi trovo molto bene. Almeno il prossimo anno prossimo per me sarà ancora nella nazionale di combinata”.
Nettavisen ha però appreso anche che Rune Velta, che ha chiuso l’incarico di allenatore della nazionale svizzera, si trasferirà in Norvegia; tuttavia, in un breve commento alla testata, Velta ha detto di non aver avuto alcun dialogo con la Federazione norvegese di sci.
Una situazione decisamente incerta che non aiuta quando c’è da preparare una stagione olimpica.