Come tutti i biathleti, Julia Simon si sta prendendo una meritata pausa dallo sport, sia fisica che mentale, dopo tre stagioni enormi e impegnative a livello fisico, mentale ed emotivo. La ripresa sarà di conseguenza altrettanto graduale: a maggio tornerà agli allenamenti individuali e più avanti raggiungerà la squadra per il primo ritiro congiunto. Una scelta necessaria quella di arrivare al meglio – soprattutto a livello di energie mentali – di fronte ad un obiettivo, non nascosto, di arricchire il suo già enorme palmares con un titolo olimpico che ancora manca.
“Un anno olimpico: ecco tutto ciò che conta per qualsiasi atleta” ha riassunto a Le Figaro la 28enne “A Pechino ero ancora piuttosto giovane e mi mancava un po’ di maturità, soprattutto mentale. Oggi sono molto più preparata e ho più armi di allora. Sono più pronta a soddisfare le aspettative, siano esse quelle degli altri o le mie.”
Una motivazione in più le viene dalla venue che ospiterà le gare olimpiche di Milano Cortina 2026: Anterselva, uno dei templi del biathlon europeo, dove ci sarà tantissimo pubblico e vero entusiasmo per il biathlon, mancato invece a Pechino, anche per via delle restrizioni legate all’era Covid. “Niente a che vedere con i Giochi che sognavo da bambina. Ma resta comunque un evento incredibile” conclude la transalpina, con un pensiero anche alla grande tradizione della disciplina nella valle altoatesina “Quando provo a immaginare le prossime Olimpiadi nel giardino di Dorothea Wierer, immagino un momento grandioso.”
