Mentre in Russia sono state da poco ratificate le squadre per la stagione 2025/26, giungono aggiornamenti che riguardano da vicino il profilo di Yulia Stupak e il suo futuro. Inserita nuovamente nel gruppo di lavoro del tecnico Egor Sorin, l’atleta che per anni si è allenata agli ordini dell’attuale direttore tecnico della nazionale italiana Markus Cramer ha parlato in una lunga intervista ai microfoni del portale Metaratings. Nel corso della chiacchierata, l’atleta ha concesso diversi indizi sul suo futuro – che per diversi spezzoni della scorsa stagione è parso incerto con ipotesi di ritiro -, dicendo anche la sua proprio sul rapporto con Cramer.
Dopo la fine della stagione 2023/24, Stupak aveva scelto di prendersi una pausa dalla preparazione, allontanandosi per un po’ dal fondo, salvo poi fare ritorno alle gare con importante ritardo rispetto alle compagne. E’ proprio lei a spiegare questa situazione: “Non è un segreto che lo scorso marzo mi sia presa una pausa perché il mio corpo non ce la faceva più. Andavo ad allenarmi e la mia temperatura continuava a salire, poi mi sono resa conto che il mio sistema immunitario era indebolito. Penso che la stanchezza mentale abbia svolto un ruolo importante. Non avevo idea del motivo per cui continuavo a gareggiare. È stato un periodo interessante: non posso definirlo difficile, perché ho continuato a mantenere un atteggiamento positivo. A marzo ho deciso di prendermi una pausa e sono tornata solo a dicembre. A quanto pare, mi piace di più sciare che allenarmi in estate. Sicuramente anche questo fatto ha avuto il suo peso, perché con l’arrivo dell’inverno mi sono resa conto che quell’atmosfera mi mancava davvero tanto”.
Nella speranza di tornare al massimo della condizione – a differenza di quanto visto nell’ultima stagione in cui ha fatto fatica a esprimersi sui livelli abituali – la russa classe ’95 parla del lavoro sotto l’egida del tecnico Sorin, esplorando anche il suo stretto rapporto con il dt azzurro Cramer: “Da quando ho cambiato allenatore, ho smesso di chiedere a Markus i piani di allenamento, anche se so che sono i più adatti a me. Sono abituata a fare tutto secondo coscienza e capisco che chiedere di nascosto a Markus dei programmi di allenamento sia sbagliato. Ciò sarebbe stato molto confusionario sia per me che per Egor. In ogni caso, restiamo sempre in contatto con Markus. È un mio grande sostenitore e lo considererò sempre il mio allenatore, colui che mi ha portato al picco più alto della mia carriera. Non mi dà consigli sull’allenamento, ma mi fornisce un grande supporto morale. Siamo amici”. Poi elogia il lavoro con il gruppo di Sorin: “Mi sto allenando con una delle migliori squadre del paese: parlo sia degli atleti che dello staff che lavorano con Egor Sorin. […] Desidero esprimere un ringraziamento speciale ad Alexey Toritsyn, Anastasia Tikhonova, Elena Gladkova e Alexey Chernousov. Egor ha nel suo team degli specialisti incredibilmente bravi che svolgono il loro lavoro al 100%”.
La 5 volte vincitrice di gare di Coppa del Mondo – campionessa olimpica della staffetta di Pechino 2022 e bronzo nella sprint di Pyeongchang 2018 – proverà a tornare a esprimere al massimo, anche nell’ottica di un eventuale riammissione della Russia per le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026. Un’eventualità che al momento rimane tale, ma riguardo alla quale la fondista nutre importanti speranze: “Ora è difficile per me riflettere su questo argomento, perché nessuno può darci una risposta chiara. Naturalmente ci stiamo tutti preparando per i Giochi, ma dobbiamo tenere presente che potremmo non essere autorizzati a parteciparvi. Se ci troveremo di fronte a una scelta, come prima dei Giochi di Parigi, allora decideremo della questione. Ora la cosa più importante è prepararsi e mettersi in forma. Quale sarà il mio livello? Non voglio fare supposizioni sul mio futuro. Non è ancora chiaro a che livello arriverò all’inizio della stagione. C’è un insieme di piccole cose che devono essere messe insieme per ottenere il risultato. Se ci riuscirò o meno è un’altra questione. Inoltre, per me è difficile valutare le mie capacità, perché non capisco quale sia il livello internazionale in questo momento. Da tre anni non gareggiamo più con gli atleti stranieri e in questo periodo non ho gareggiato molto. Di conseguenza, questo fatto indebolisce ulteriormente la mia posizione a riguardo”.