Era in Norvegia per fare il suo esordio in Coppa del Mondo, dopo la medaglia d’oro vinta ai Mondiali Juniores, ma allora Dariya Nepryaeva dovette tornare a casa, assieme a tutta la squadra russa, perché la nazionale russa venne fermata a seguito dell’invasione militare in Ucraina, ordinata dal premier russo Vladimir Putin.
A tre anni di distanza da allora, dal momento che nel frattempo migliaia e migliaia di bombe sono cadute sulle teste del popolo, la giovane fondista russa, oggi ventiduenne, ha proseguito a gareggiare in patria, ma non ha mai avuto l’opportunità di esordire nel massimo circuito internazionale, perché ovviamente nulla è cambiato e la guerra è purtroppo (soprattutto per chi vede le bombe cadere sulle proprie teste) ancora in corso.
In un’intervista rilasciata in patria, la giovane è tornata su quei giorni del mancato esordio. «Allora non ci ho capito proprio niente – ha ammesso la giovane Nepryaeva a Sports.ru – ricordo quanto fossero arrabbiati mia sorella Natalia e tutti i capi che erano lì. Questo è il loro ambiente e non capivo dove fossi finita. Pensavo solo che, dal momento che non ci avrebbero permesso di gareggiare, saremmo tornati a casa. Non ho capito affatto dove ci avessero portato. Naturalmente ero arrabbiata, perché alla fine ce l’avevo fatta e di lì a un paio di giorni avrei dovuto recarmi alla partenza per l’esordio in Coppa del Mondo. Ero pronta dopo i Campionati del Mondo Juniores, ero nella forma migliore della stagione, ma non è stato possibile farlo».
Nonostante ciò, la giovane ha ammesso di non essere rimasta particolarmente delusa in quei giorni: «Non è stata una grande delusione. Quell’anno, il mio obiettivo principale erano i Campionati del Mondo Juniores. Lì tutto è andato per il meglio e non mi restava che arrivare fino alla fine della stagione. Spero di tornarci in futuro con una preparazione migliore. È chiaro che quel giorno avrei semplicemente corso la qualificazione della sprint e sicuramente non l’avrei superata. Volevo vedere di cosa si trattava, ma non ci sono riuscita».
La giovane russa prende con filosofia anche un’eventuale esclusione dalle Olimpiadi di Milano-Cortina, alle quali ovviamente spera però di partecipare. «I Giochi Olimpici sono il mio sogno. Uno dei miei obiettivi principali è correre alle Olimpiadi e ottenere un bel risultato. Se non riuscirò ad andare in Italia l’anno prossimo, mi preparerò per le prossime Olimpiadi tra quattro anni e lì mostrerò i migliori risultati della mia carriera. Lì non sarò più giovane e promettente, ma spero di essere diventata un’atleta esperta».
Eppure ad oggi Dariya Nepryaeva potrebbe gareggiare a Milano-Cortina se il CIO decidesse di offrire l’opportunità di gareggiare come stato neutrale. «Al momento soddisfi tutte le condizioni per gareggiare in uno stato neutrale».