Sfera di Cristallo sotto il braccio, sorriso stampato in faccia e la consapevolezza di aver raggiunto un ennesimo storico traguardo. È questa l’istantanea che fotografa al meglio la stagione 2024/25 di Jessie Diggins, nella quale è riuscita nell’impresa di centrare la conquista della sua terza Coppa del Mondo generale, alla quale può affiancare quest’anno anche la Coppa Distance e un argento ai Mondiali. Ora, mentre le Olimpiadi si avvicinano a grandi falcate, nell’ambiente dello sci di fondo corrono voci che vedrebbero gli Stati Uniti come sede delle finali della prossima Coppa del Mondo. Viste le molte primavere alle spalle dell’iconica fondista americana, appare dunque lecito domandarsi: sarà quella l’occasione per chiudere in casa una lunga e brillante carriera?
All’età di 34 anni – li compirà il prossimo 26 agosto – Jessie Diggins di strada ne ha fatta tanta. Partita dal suo Minnesota per approdare in Coppa del Mondo nel 2011, l’americana ha messo in fila negli anni un totale da 3 Sfere di Cristallo (più 3 di specialità), 7 medaglie iridate (2 ori, 3 argenti, 2 bronzi) e 3 medaglie olimpiche (1 oro, 1 argento, 1 bronzo). Un bottino non indifferente, che la campionessa a stelle e strisce proverà a incrementare nella gare a cinque cerchi della Val di Fiemme. E poi?
Poi per ora rimane un punto interrogativo, considerando che Diggins non ha mai parlato di piani già prestabiliti in merito a un eventuale ritiro. Certo, le voci che corrono nell’ambiente secondo cui la tappa conclusiva della prossima stagione di Coppa del Mondo potrebbe avere sede proprio negli Stati Uniti – con Lake Placid come località indiziata per ospitare le finali – fanno riflettere e suggeriscono un’eventualità che sembra cucita a pennello per l’atleta del Minnesota. Ovviamente bisognerà attendere l’ufficializzazione dei calendari per confermare questa ipotesi, ma già solo il fatto che se ne parli rappresenta un indizio da non trascurare.
Chiaramente, quello che tutti gli appassionati di sci di fondo si augurano è che la carriera di Diggins possa durare il più a lungo possibile. E non tanto per una questione affettiva, quanto più per quello che un’icona come lei rappresenta per tutto il movimento, soprattutto nella valorizzazione del fondo nel continente americano. E’ infatti vero che se gli Stati Uniti negli ultimi anni hanno fatto un netto balzo avanti con tanti atleti a dar fastidio nelle posizioni di testa sia al maschile sia al femminile, una fetta di merito va anche a Diggins e alle sue imprese condivise negli anni anche con Kikkan Randall, insieme alla quale nella team sprint di Pyeongchang 2018 ha scritto la storia regalando agli Stati Uniti la sua prima medaglia d’oro olimpica nel fondo femminile. Un exploit impreziosito tre stagioni dopo con la prima Coppa del Mondo generale della storia americana al femminile.
Ma non sono solo le conquiste sportive a fare di Diggins una grande atleta e un grande esempio. La sua forza sta nell’essere innanzitutto una brava persona, ancor prima di essere una brava atleta. E lo si è visto chiaramente in questa stagione, quando – alle prese con un Mondiale piuttosto complesso anche a causa di materiali non eccellenti – è stata la prima a schierarsi al fianco dei suoi skiman, ribadendo quanto fosse importante ringraziarli, esser loro vicina e abbracciarli quando le cose vanno meno bene. La sua tenacia e la propensione a non mollare mai, anche quando un dolore al piede provava a impedirle di esprimersi al meglio in tecnica classica, sono poi l’esempio di cosa significhi dare il massimo. Ma proprio il massimo. La domanda ora è una: per quante stagioni potremo ancora ammirarla in Coppa del Mondo?