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Biathlon

Biathlon – Campbell Wright e Suvi Minkkinen sono le “sorprese” della stagione secondo un sondaggio IBU

Foto Credits: Dmytro Yevenko/Fondo Italia

Ad Aprile, pur con alti e bassi, la bella stagione si fa sempre più insistente: le gare sono un lontano ricordo, le squadre dietro le quinte iniziano a riorganizzarsi per la prossima stagione e, mentre gli atleti si godono il meritato riposo o approfittano del periodo senza impegni sportivi per lavorare a progetti paralleli, i fan attendono con impazienza la ripresa delle attività per avere notizie fresche dagli allenamenti.

Nel frattempo, continua il bilancio sull’inverno ormai passata, ricordando i momenti più significativi e i protagonisti più degni di essere menzionati. Non fa eccezione il biathlon, che attraverso le pagine social dell’IBU, ha proposto ai tanti appassionati, ha sondato i sentimenti dei tanti tifosi che hanno seguito con attenzione e passione la stagione invernale, emozionandosi di fronte alle prestazioni più belle e spettacolare, oltre che per quelle più inaspettate da parte degli atleti. In un sondaggio dedicato ai “breakthrough athletes” (atleti rivelazione, ndr) della stagione, i fan della biathlon family non sono stati chiamati a scegliere necessariamente gli atleti più giovane ad ottenere risultati importati nel circuito, ma coloro che, grazie a quanto messo in campo tra pista e poligono, sono riusciti ad impressionare ed emergere in un ambiente tanto competitivo quanto quello della Coppa del Mondo.

Se sul fronte maschile, Campbell Wright ha avuto pochissima concorrenza – candidati al titolo erano anche Vebjoern Soerum, Emilien Claude e Vitezslav Hornig. Il neozelandese che difende i colori degli Stati Uniti ha impressionato durante tutta la stagione, meritando senza appello la vittoria del premio di miglior atleta Under 23, avendo rivestito il pettorale blu per quasi tutta la stagione, ma l’exploit messo in mostra in occasione dei Mondiali di Lenzerheide, con ben due medaglie d’argento back-to-back tra sprint e inseguimento, chiudendo in entrambe le gare alle spalle di Johannes Boe, lo piazza di diritto tra le rivelazioni della stagione e tra i nomi da tenere d’occhio per un futuro non così lontano.

Al femminile, lotta più serrata, tra Selina Grotian, Suvi Minkkinen, Milena Todorova e Jeanne Richard. Il pubblico però ha concentrato la maggioranza dei propri favori sulla finlandese, arrivata alla migliore stagione della propria carriera a 30 anni, nel pieno della propria maturità atletica, quando forse qualcuno l’avrebbe data “fuori tempo massimo”. Una medaglia iridata nella sprint (e una sfiorata nell’Individuale), oltre ad una vittoria in Single Mixed e due podi individuali in Coppa del Mondo (tra cui uno in casa, a Kontiolahti), Minkkinen è la dimostrazione che nel biathlon non esiste una data di scadenza come conferma l’atleta stessa.

“Ho partecipato agli stessi Campionati del Mondo Youth&Junior di Laura Dahlmeier e lei si è ritirata da tempo dopo aver vinto tutto, mentre io ho appena ottenuto la mia prima vittoria in Coppa del Mondo… forse posso essere un esempio che se credi in te stesso, ti ripaga” ha raccontato all’IBU.

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