Cosa lega Jessie Diggins a una studentessa di medicina messicana? La risposta è semplice: lo sci di fondo e… il Minnesota. La protagonista di questa bella storia di sport si chiama Regina Martinez ed è originaria, appunto, del Messico, paese che proverà a rappresentare alle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026. Ma la sua passione per lo sci di fondo – che l’ha portata negli ultimi anni a calcare diversi palcoscenici internazionali – si sviluppa negli Stati Uniti, proprio in Minnesota, la terra natale della vincitrice delle ultime due Coppe del Mondo di sci di fondo.
Trasferitasi sul suolo statunitense per portare avanti gli studi in medicina, Regina Martinez viene a contatto per la prima volta con i freddi inverni del Minnesota, una circostanza che sceglie di sfruttare a proprio favore: “La verità è che il Minnesota è molto freddo – racconta in un podcast di Olympics.com – si trova vicino al confine con il Canada e mi toccavano 5 mesi di inverno. Io prima non avevo mai vissuto un inverno così rigido e non avevo mai visto così tanta neve nella mia vita. Allora mi sono detta che potevo vedere questo come una benedizione o una maledizione e ho deciso di guardare il lato positivo. Mi sono domandata: ‘quanti atleti messicani hanno partecipato ai Giochi Olimpici Invernali?'”.
Una domanda che porta Martinez ad avvicinarsi allo sci di fondo, primariamente grazie alla figura del fondista connazionale German Madrazo, ma poi anche grazie alla scoperta della vera stella statunitense dello sci di fondo, Jessie Diggins: “Ho scoperto che German Madrazo stava rappresentando il Messico a Pyeongchang 2018. Allo stesso tempo arrivò la notizia che Jessie Diggins era la prima medaglia d’oro degli Stati Uniti in questo sport (nel 2018 nella team sprint con Kikkan Randall, ndr), e lei è del Minnesota. Quindi erano due belle coincidenze. Contattai German su Instagram e mi rispose”.
Da lì, tra i vari turni in ospedale – dove nel frattempo aveva iniziato a lavorare – la messicana impara a sciare e si allena con l’obiettivo di arrivare un giorno a scrivere la storia dello sport messicano. Partendo da alcune gare FIS a Theodore Wirth Park, lo scorcio del Minnesota dove nel 2024 è transitata per la prima volta anche la Coppa del Mondo, Martinez inizia a gareggiare a livello internazionale prendendo parte – oltre a diverse gare FIS tra Brasile, Brasile, Norvegia, Islanda, Austria, Libano e anche Italia lo scorso anno (a Dobbiaco) – nell’ordine ai Mondiali di Oberstdorf 2021, Planica 2023 e recentemente Trondheim 2025. Proprio a Trondheim, dove oltre alla gara di qualificazione (chiusa al 23° posto) ha preso parte anche alla sprint e alla 10 km, la messicana è riuscita nell’impresa di regalare al Messico la prima qualificazione alle Olimpiadi nello sci di fondo femminile della sua storia.
“Per me è un onore – ammette Martinez parlando della possibilità di gareggiare a Milano-Cortina -, sono piena di orgoglio e felicità per aver regalato un posto alle Olimpiadi nel fondo femminile femminile per la prima volta nella storia del Messico. Sono senza parole, ci vorrà del tempo per processare tutto, perché mi sembra surreale. E’ una testimonianza del fatto che con passione, lungimiranza, coraggio, dedizione e sforzo le cose impossibili si possono raggiungere”.
Ma non è tutto, perché oltre a svolgere il lavoro di medico e allenarsi sugli sci, Regina Martinez sogna di poter dire la sua anche nel biathlon: “Ho iniziato a sciare perché volevo fare biathlon”, scrive sotto un post comparso sui suoi canali social, proprio in occasione di alcune competizioni di biathlon tenutesi in Cile a settembre 2024. Voglia di fare e capacità di adattamento di cui la messicana classe 1992 fa un vero e proprio stile di vita, tanto che – ancor prima di trasferirsi negli Stati Uniti – Martinez era anche un buon prospetto del calcio femminile, avendo militato per diversi anni nel settore giovanile dell’UNAM Pumas, squadra professionistica di Città del Messico.
Insomma, tra fondo, biathlon, calcio e medicina, la storia di Regina Martinez dimostra che se si vuole davvero qualcosa, con dedizione e impegno si possono trasformare i sogni in realtà. Chissà se in Val di Fiemme alle prossime Olimpiadi la fondista messicana potrà condividere la bandiera con Petter Northug, recentemente accostato proprio al Messico come possibile paese “adottivo”…