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Biathlon

Biathlon – Hartweg guarda al futuro dopo una stagione condizionata dall’infortunio alla spalla

Foto Credits: Dmytro Yevenko/Fondo Italia

Proveniente da una famiglia tutta votata al biathlon, che si è adoperata fortemente per la disciplina in Svizzera tanto da essere tra i fautori del Mondiale di Lenzerheide, Niklas Hartweg si è trovato nella difficile situazione di non essere al top della forma proprio in quell’evento che per lui era “doppiamente” di casa nella Roland Arena. Un infortunio alla spalla subìto durante la preparazione estiva accompagnato da postumi importanti, lo ha rimesso in pista giusto in tempo per i Campionati del Mondo. Ora, con la stagione passata alle spalle e le Olimpiadi invernali del 2026 all’orizzonte, il giovane biathleta svizzero parla all’IBU del suo ultimo anno, dal percorso fatto verso la guarigione alle emozioni di gareggiare in Svizzera, passando per gli obiettivi futuri.

“L’infortunio è stato difficile da accettare, soprattutto considerando i miei obiettivi per i Mondiali in casa. All’inizio non ero sicuro di essere pronto, ma ho deciso rapidamente di concentrarmi sul recupero e di rimanere ottimista. L’estate è stata impegnativa perché mi allenavo da solo, non potevo sparare e dovevo rimanere in casa per evitare ulteriori infortuni. Mi sentivo isolato, ma ho avuto un ottimo team di supporto che mi ha aiutato mentalmente e fisicamente, il che mi ha tenuto sulla buona strada.”

Un’esperienza per quanto difficile e dolorosa anche sotto l’aspetto del morale, che gli ha insegnato tanto: “Ho imparato che concentrarsi su un obiettivo chiaro e avere pazienza può aiutare a superare anche i momenti più difficili. È stata una sfida, ma anche un’opportunità per crescere come atleta e come persona. Ne sono uscito più forte e più determinato.” Questo insegnamento è stato determinante anche per valutare una stagione non semplice, influenzata comunque da quanto accaduto in estate: “Nel complesso, è stata una buona stagione. Pur non avendo raggiunto i risultati che mi ero prefissato, le mie prestazioni sono migliorate costantemente durante la stagione, mostrando alcune delle mie migliori prestazioni di sempre sugli sci. Sono davvero vicino ai risultati di vertice e sono fiducioso di poter essere in testa in ogni gara nel futuro”.

Futuro che fin dal prossimo anno lo attende con un appuntamento cruciale come quello olimpico di Milano-Cortina 2026. Hartweg sente forte al responsabilità di presentare al mondo il volto migliore della Svizzera, e presentare il biathlon a quel pubblico generalista che segue più facilmente altre discipline.

“La stagione olimpica sarà una nuova sfida. A differenza delle ultime Olimpiadi, dove stavo ancora maturando esperienza, ora ho obiettivi chiari e la consapevolezza di ciò che è possibile raggiungere. Sono concentrato sull’essere in ottima forma per le Olimpiadi e sull’imparare da quest’anno. L’obiettivo è migliorare ulteriormente e dare il massimo quando conta di più. Continueremo ad adattare il programma in base a ciò che ha funzionato quest’anno, assicurandoci che io non abbia infortuni e continui a progredire. Non vedo l’ora di affrontare la sfida che mi aspetta.”

“Il biathlon è ancora in crescita nel nostro Paese e la gente sta appena iniziando a conoscere questo sport” ha proseguito “Lo sci alpino domina, ed eventi come questi (il Mondiale e le Olimpiadi, ndr) sono fondamentali per dimostrare che anche il biathlon è uno sport invernale di grande importanza. Un altro aspetto importante è quello di ispirare i giovani atleti a impegnarsi.”

A proposito dei Mondiali, tanti sono i ricordi e le emozioni che porterà sempre con sé: “È stato un grande orgoglio essere lì dopo un’estate così impegnativa. L’atmosfera era elettrizzante e gareggiare davanti a un pubblico di casa gremito è stata un’esperienza indimenticabile. Sono orgoglioso della mia prestazione e di come l’evento abbia contribuito a portare maggiore attenzione sul biathlon in Svizzera”. La giornata che non dimenticherà mai è quella della Single Mixed: “C’era qualcosa di speciale nell’aria, ed è stata una delle mie migliori prestazioni. Partire in testa, davanti al pubblico di casa, è stata un’esperienza completamente nuova”.

Infine, il biathleta classe 2000 rivela una piccola curiosità, probabilmente sconosciuta ai più. Un altro infortunio, occorsogli diversi anni fa, lo ha avvicinato all’altra sua grande passione: la musica. Da allora, crea e produce brani sotto lo pseudonimo di Nik Perry.

“Il mio viaggio nella musica è iniziato a 18 anni, durante un infortunio che mi ha costretto a una pausa di tre mesi a causa di un’infezione polmonare. Mi ci sono dedicato per trovare qualcosa di nuovo. Per ora, è un ottimo modo per staccare la spina dal biathlon e concentrarmi su qualcosa di completamente diverso.”

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