“Sono grato per l’esperienza che ho avuto la possibilità di vivere e mi ha insegnato tantissimo, ma amo affrontare sempre nuove sfide, a volte anche rischiose per andare avanti con forti motivazioni”. Dopo due stagioni come vice allenatore di Markus Cramer nella squadra A della nazionale italiana di sci di fondo, Tommaso Custodero ha deciso di lasciare l’azzurro e tornare sul territorio.
L’allenatore piemontese, che aveva raggiunto Cramer nella primavera del 2023, ha deciso di tornare allo Sci Club Entracque Alpi Marittime, dove partirà con un progetto innovativo, insieme al suo collega e amico Amos Pepino.
Una decisione maturata nel tempo e comunicata all’allenatore tedesco già alla vigilia del Mondiale di Trondheim. «Lo ringrazio per l’opportunità che mi ha dato – afferma Custodero a Fondo Italia – quando gli ho comunicato la mia scelta, Markus è stato molto comprensivo riguardo le varie motivazioni che ho presentato. Siamo rimasti in ottimi rapporti, tanto che continuerò a collaborare con lui e la squadra azzurra sull’aspetto dell’analisi della performance».
La Coppa del Mondo non è però tutto per Custodero, sempre alla ricerca di nuove sfide: «Io non mi sono mai dato un punto d’arrivo e non lo era nemmeno la nazionale, che nel mio percorso di crescita è stata una tappa fondamentale. So che la strada da percorrere è ancora tanta e il mio timore è sempre quello di restare fermo in un mondo velocissimo. Per questo voglio affrontare sempre nuove sfide, anche rischiose, per andare avanti. È la mia motivazione più grande».
Il ritorno allo sci club non è un passo indietro per Custodero, che ha un nuovo progetto. «Lo Sci Club Entracque Alpi Marittime è sempre stato molto stimolante per me e mi sono anche sentito accolto nel modo migliore. Ripartire da qui non è un passo indietro, perché bollono in pentola tante novità, quindi sono molto stimolato e abbiamo tante idee.
Inoltre mi dedicherò anche a un progetto privato che riguarda il supporto su misura dedicato ad atleti endurance che ne hanno bisogno. Credo che il futuro vada in questa direzione, verso l’allenamento privato. I principi cardine sono: individualizzazione, che è alla base di tutto, specificità e variabilità».
L’ex azzurro torna sulla sua esperienza in nazionale. «Ad un’analisi attenta, ne esco con un bagaglio più che positivo. È stato bello avere la possibilità di vivere e toccare con mano l’altissimo livello, passare tanto tempo con allenatori ed atleti d’élite. Ho anche capito però quanto sia importante credere in me stesso, seguire i miei ideali e miei principi. L’esperienza più bella? È difficile sceglierne una, perché quella di Trondheim è stata eccezionale, ma ogni singola tappa mi ha lasciato dentro qualcosa».
Custodero non nasconde che nella tappa di Lahti un po’ di malinconia c’è anche stata: «Devo dire che quella della Coppa del mondo è una grande piccola comunità. Con tanti colleghi stranieri ho stretto un bel rapporto di amicizia e mi ha fatto in un certo senso piacere che anche da parte loro si percepisse un velo di tristezza per il mio addio. Mi dispiace non incontrare più di persona alcuni di loro, ma fortunatamente la tecnologia attuale ci darà modo di restare in contatto».
Al di là del dimissionario Custodero, secondo quanto raccolto da Fondo Italia non dovrebbero esserci altri grandi cambiamenti negli staff tecnici azzurri, tutti gli allenatori sembrerebbero essere stati confermati in vista della prossima stagione. Non è invece chiaro se il ruolo dell’allenatore piemontese verrà preso da qualcun altro.