Prima della stagione 2024/2025, Kristjan Ilves, con tre piazzamenti consecutivi tra i primi cinque nella classifica generale maschile, sperava di riuscire a fare un passo in avanti in concomitanza con la stagione dei Mondiali che si sarebbero tenuti a Trondheim, proprio là dove si è trasferito per allenarsi assieme agli atleti della superpotenza ospitante, la Norvegia.
E invece, il 28enne estone ha avuto una stagione in controtendenza, in cui non è mai riuscito a esprimersi ai livelli in cui si era espresso nelle ultime stagioni, sentendosi sempre “fuori forma quando saltava”. Intervistato dalla FIS al termine della stagione, ora spera di poter usare la pausa estiva per riprendersi dalla batosta e tornare al meglio delle proprie possibilità per essere un protagonista della lotta alla Sfera di Cristallo nella prossima stagione, quando il trono della combinata sarà lasciato libero dall’ormai “pensionato” Jarl Magnus Riiber.
“Dall’inizio della stagione, c’era sempre qualcosa che non andava nel salto. Non ho avuto la giusta sensibilità, mi sentivo come se non fossi nel mio corpo ed era tutto davvero caotico. Una situazione senza sosta, da una gara all’altra” spiega “non ho trovato la fiducia in me stesso ed è difficile nel salto con gli sci. Quando perdi la fiducia è difficile recuperarla”.
Ai Mondiali, Ilves si è classificato undicesimo nella Gundersen e, prima della chiusura della stagione, in Coppa del Mondo è riuscito a trovare due piazzamenti in top 10, ancora però lontano dal suo quarto e sesto posto ai Campionati del Mondo di Planica, e dai risultati ottenuti nei tre anni precedenti nel circuito mondiale. “Dobbiamo riflettere su cosa è andato storto, perché non credo che la mia preparazione sul trampolino sia stata negativa. Mi sono allenato in modo fluido e stabile per tutta l’estate, quindi mi sentivo abbastanza bene, ma all’improvviso, quando sono arrivate le gare, qualcosa è andato storto e le difficoltà sono andate avanti senza sosta.”
Nonostante le difficoltà nel ritrovare la forma fisica, i Campionati del mondo in casa – Trondheim è la città che ha “adottato” il combinatista originario di Tartu, quando si è trasferito in Norvegia per lavorare insieme alla nazionale scandinava – sono stati un’occasione speciale. “Vivo a Trondheim da molti anni ed è ormai la mia città, quindi è pazzesco vedere quella folla e tutto il resto”. Il percorso con la compagine norvegese è stato “un viaggio folle”, che gli ha dato la possibilità di confrontarsi con alcuni dei migliori atleti del mondo e ha riempito il suo bagaglio di conoscenze: “Se ti trovi in questo gruppo o in questo ambiente, con i ragazzi più forti del mondo, diventi anche più professionale, quindi è stato fantastico”.
Con il ritiro di Riiber, il 28enne è convinto che le gare maschili sanno ben più aperte, con diversi candidati al podio e alla Sfera di Cristallo: “Per tutti prima era un po’ una lotta per il secondo posto, ma quando Jarl non ci sarà più, tutti saranno più pronti a lottare per la vittoria e questo cambierà parecchio la partita stessa”.
La speranza naturalmente, è quella di poter essere anche lui della partita. Per farlo, deve almeno provare a raccogliere la sua prima vittoria, e l’estone ha le idee molto chiare su cosa deve fare: deve recuperare la sua forma fisica nel salto. “Nella combinata nordica, devi semplicemente mettere insieme due cose insieme allo stesso momento e questa è la chiave per tutti. Per quanto mi riguarda, come ha dimostrato quest’anno, se non hai il salto puoi al massimo puntare alla top 10, quindi la chiave per la vittoria è saltare bene per primi.”