Questa mattina il percorso verso le Olimpiadi e Paralimpiadi Invernali di Milano Cortina 2026 ha fatto un ulteriore passo in avanti, concretizzando un altro piccolo ma cruciale tassello di quella che è parte più tangibile dei Giochi: dopo le “venues” testate con le gare pre-olimpiche, il “look” dei Giochi e la vendita dei biglietti, oggi è stata la volta della Torcia Olimpica, presentata in contemporanea ad Osaka, in Giappone, presso il padiglione italiano dell’Expo 2025, e Milano, quartier generale e cuore pulsante delle prime Olimpiadi “diffuse”. Le torce Olimpiche e Paralimpiche sono un simbolo universale di unità, speranza e perseveranza, e incarnano i valori fondamentali di amicizia, rispetto ed eccellenza che sono alla base dei Giochi. La Fiamma inoltre simboleggia la luce che brilla dentro le atlete e gli atleti, ispirandoli a superare i propri limiti e a competere con integrità, lealtà e fair play, celebrando la diversità e promuovendo l’uguaglianza tra tutti i partecipanti.
Accesa il prossimo 26 novembre 2025 ad Olimpia, in Grecia, la torcia arriverà poi finalmente in Italia, a Roma, il 4 dicembre e da lì inizierà il suo percorso lungo lo stivale, passando di mano in mano tra le migliaia di tedofori volontari che si stanno iscrivendo in queste settimane per poter essere protagonisti, nel loro piccolo e nelle proprie città di questi Giochi italiani. Al termine dei Giochi, essa entrerà a far parte della prestigiosa collezione del Museo Olimpico di Losanna, lasciando un’eredità tangibile di innovazione e sostenibilità alle generazioni future.
Sia in Giappone che in Italia, le due torce sono state svelate al pubblico da testimonial d’eccezione: da un lato Carolina Kostner e Martina Caironi, dall’altro Bebe Vio e Stefania Belmondo, che crea un legame non solo con la storia delle discipline invernali (e soprattutto nordiche) tricolori e le gare a cinque cerchi con le sue 10 medaglie olimpiche, ma anche con la storia stessa dei Giochi: a Torino 2006, vent’anni fa, l’ex fondista piemontese fu infatti l’ultima tedofora, chiamata ad accendere il braciere che si stagliava imponente sullo Stadio Olimpico di Torino.
La torcia si presenta in uno stile minimal, perfetto equilibrio tra tecnologia, innovazione e sostenibilità, e non a caso il loro nome è “Essential”, per lo scopo preciso di riportare il “sacro fuoco di Olimpia” al centro della narrazione; come si legge sui sito di Milano-Cortina 2026, «il design della torcia mira a mettere in risalto la fiamma, vera anima del Viaggio della Fiamma. L’obiettivo è quello di esaltarla riducendo l’effetto visivo della torcia stessa. Concentrandosi sull’essenza del design, la fiamma diventa la protagonista indiscussa, mentre la parte tecnologica viene rivelata come un elemento hi-tech che celebra l’innovazione».
Realizzate da Eni, Premium Partner dei Giochi Olimpici e Paralimpici invernali di Milano
Cortina 2026, in collaborazione con Versalis (Eni), Official Supporter dei Giochi, le due versioni –
una per i Giochi Olimpici Invernali e l’altra per i Giochi Paralimpici Invernali – differiscono nella
sfumatura di colore, celebrando il legame tra uomo e natura, sport e futuro, ma entrambe hanno una finitura riflettente e cangiante. La torcia Olimpica presenta sfumature verdi e blu, colore denominato “Sfumature del Cielo” e ispirato ai paesaggi italiani in continuo mutamento, mentre quella Paralimpica presenta tonalità sul bronzo, color “Montagne di Luce”, omaggio alla forza interiore degli atleti Paralimpici e alla potenza trasformativa del loro coraggio.
Eni e Versalis hanno scelto lo Studio Carlo Ratti Associati per lo sviluppo del design e Cavagna
Group per l’ingegnerizzazione e la produzione della torcia e dei suoi componenti. Oltre all’estetica, omaggio alla grande tradizione del design italiano, la sostenibilità rimane una delle fondamenta imprescindibili di questo progetto: composte prevalentemente da materiali riciclati, in particolare da una lega di alluminio e ottone, le torce sono dotate di un sistema che permette di riutilizzarle e ricaricarle per ben 10 volte, riducendo così il numero di torce richieste per entrambe le staffette. La Fiamma, inoltre, sarà alimentata con bio-GPL, prodotto al 100% da materie prime rinnovabili, prevalentemente scarti e residui come oli esausti da cucina, grassi animali e residui dell’industria agroalimentare.





