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Biathlon – L’Italia femminile a 10 mesi dai Giochi di Milano Cortina 2026: possibili protagoniste e speranze azzurre

Foto credits: Dmytro Yevenko

Mancano ufficialmente poco meno di dieci mesi ai Giochi Olimpici invernali di Milano-Cortina 2026. A che punto è il movimento azzurro alla vigilia dell’evento più importante?

Seconda parte: biathlon femminile.

Per la nazionale femminile di biathlon è stato un anno difficile ed era anche inevitabile. Assente per tutta la stagione Lisa Vittozzi, vincitrice della Coppa del Mondo e del titolo mondiale individuale, era scontato che l’Italia perdesse tantissimo. Alla sua assenza vanno poi aggiunte le difficoltà avute da Dorothea Wierer, che si è ammalata più volte nel corso della seconda metà di stagione, andando sempre a rincorrere la forma.

La squadra azzurra ha così perso un pettorale per la prossima Coppa del Mondo, scendendo da sei a cinque. Un peccato, perché nell’equilibrio che regna nella nazionale femminile, quel posto in più sarebbe servito, ma dall’altra parte il continuo confronto che si creerà tra atlete di Coppa del Mondo e IBU Cup potrebbe fare bene, anche già a partire dall’estate. Inoltre, ne è l’esempio il 2023, fino all’ultimo un’atleta può sognare la convocazione, come fece Auchentaller a Oberhof, per poi vincere anche l’oro in staffetta.

Pur essendo mancato il podio, vi sono stati dei piazzamenti importanti. Hannah Auchentaller, Michela Carrara e Samuela Comola sono tutte entrate almeno una volta in top ten, che rappresenta un innalzamento del livello medio. È mancato il risultato importante, ma qui torniamo al punto di partenza, l’assenza di Vittozzi e i malanni di Wierer.

VERSO L’OLIMPIADE

Inutile girarci attorno. Tanto, tantissimo passerà da Lisa Vittozzi e dal suo ritorno. Un’atleta del suo calibro fa la differenza in qualsiasi squadra, la farebbe anche nel fenomenale team francese, in quanto parliamo di colei che prima dello stop era la più forte del circuito e la grande favorita per la vittoria della Coppa del Mondo.

Lunedì prossimo Vittozzi incontrerà i media e ne sapremo di più sulle sue condizioni e sul suo eventuale ritorno. Nella speranza che tutti i problemi fisici siano alle spalle e che la sappadina torni nella sua massima forma, ovviamente bisognerà anche vedere quanto inciderà l’anno di stop sul suo rendimento.

Vittozzi non gareggia in Coppa del Mondo dal giorno in cui ha alzato, a Canmore, la sfera di cristallo e c’è da chiedersi se la ritroveremo subito in lotta per la vittoria. Certamente anche questo aspetto sarà curato al meglio dall’atleta e dallo staff azzurro, perché il suo reinserimento sarà fondamentale. Una cosa è certa, una campionessa del genere, appena ritrovata condizione ed entrata nuovamente nella routine sarà tra le favorite in ogni gara ad Anterselva.

E Wierer? Quella passata va considerata un po’ la stagione del ritorno per la trentacinquenne di Anterselva, dopo aver saltato gran parte della precedente. A tratti si è vista una Doro molto competitiva, spesso penalizzata da quell’errore di troppo in piedi che non le ha permesso di cogliere il podio o anche la vittoria. Quando è stata bene ha confermato di essere ancora lì pronta a lottare per le posizioni che contano, altro che “finita”, come dicono alcuni.

Purtroppo è mancata la salute e ciò l’ha fortemente condizionata nella seconda parte di stagione, dove ci sono comunque stati gli highlights di Ruhpolding, Anterselva e Nove Mesto. Peccato per quel malanno a Lenzerheide che non le ha consentito di competere bene al Mondiale. Wierer è stanca e non lo ha mai nascosto, ma vorrà concedersi una splendida uscita di scena dal biathlon e sa che ora è davvero l’ultimo sforzo che deve fare prima di chiudere la sua carriera. E questo potrebbe anche darle energie nuove.

Insomma partendo dal punto fondamentale, ritrovare Vittozzi e Wierer, il biathlon femminile italiano deve affiancare loro tre atlete per le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026.

Nel 2025, come scritto già in precedenza, Hannah Auchentaller, Samuela Comola e Michela Carrara si sono dimostrate in certi frangenti della stagione al di sopra del resto del gruppo.

L’altoatesina del CS Carabinieri è stata protagonista di una splendida prima parte della stagione, nelle tappe di Kontiolahti, Hochfilzen e Le Grand Bornand, dove è stata anche sfortunata nella mass start, quando avrebbe potuto chiudere in top six. Poi la malattia alla vigilia di Oberhof e tanta fatica nella seconda parte di stagione. Eppure, anche nei momenti più complicati, Auchentaller si è dimostrata affidabilissima nelle gare di squadra, atleta perfetta al lancio sia nella staffetta di genere che nella mista. Primo giro controllato, secondo a seguire le avversarie e terzo all’attacco, al quale viene sommato un tiro solitamente affidabile.

Comola è stata protagonista di una buona partenza e soprattutto un buon finale di stagione, confermandosi l’atleta su cui puoi sempre contare, in particolare nelle gare a squadre. L’altra valdostana, Michela Carrara, ha invece fatto un salto di qualità al tiro, nel modo in cui approccia il poligono. In possesso di un buon passo sugli sci, ai Mondiali di Lenzerheide ha addirittura sfiorato due volte la medaglia. A 28 anni (li compirà il prossimo 10 maggio) ha l’età giusta per fare il definitivo salto di qualità ed è quello che lei per prima chiede a sé stessa per l’anno olimpico.

E le altre? Per i cinque posti olimpici sarà battaglia e ciò potrebbe portare anche un innalzamento del livello generale, in quanto nessuna potrà certo rilassarsi, perché se le tre citate hanno fatto meglio nell’ultima stagione, le altre non sono distanti, anzi, l’equilibrio regna sovrano.

Sicuramente sarà determinatissima Rebecca Passler, che ha perso tutta l’ultima stagione essendosi ammalata proprio alla vigilia della prima tappa. L’altoatesina non vuole perdere la possibilità di realizzare il suo sogno Anterselva e con il suo talento al tiro proverà a fare la differenza. Ovviamente tanto passerà dal miglioramento del suo passo sugli sci.

In Coppa del Mondo si è vista per tutta la stagione Martina Trabucchi, che dopo un ottimo inizio, è apparsa in difficoltà dal Mondiale in poi. La valdostana ha però mostrato di avere grandi margini di miglioramento e non è distante dalle compagne. Lei stessa non si aspettava di vivere un anno intero in Coppa del Mondo e forse ciò l’ha portata a essere stanca da febbraio. Poi c’è chi la Coppa del Mondo vuole riprendersela, come l’altra Trabucchi, Beatrice, che dopo un 2023/24 di altissimo livello, ha vissuto una stagione negativa.

Non si può dimenticare Linda Zingerle, che nell’ultima stagione ha invertito la rotta, fermando quella che sembrava una caduta in buco nero, riuscendo a vincere una medaglia individuale agli europei e tornare in Coppa del Mondo. Una base da cui ripartire per inseguire il sogno olimpico, lei che di talento ne ha mostrato tanto nelle categorie giovanili. Protagonista positiva dell’ultima stagione è stata Ilaria Scattolo che si è affacciata in Coppa del Mondo, mentre sua sorella maggiore, Sara, ha faticato di più. Eppure anche quest’ultima non può essere tagliata fuori, visto il potenziale mostrato negli anni passati.

Queste sono le atlete che hanno già esordito in Coppa del Mondo, ma ovviamente anche altre per età possono provare a puntare alla qualificazione olimpica, in quanto non si può sapere quanto possano migliorare da una stagione all’altra. Ovviamente analizziamo quello che si è visto fin qui.

POSSIBILI MEDAGLIE?

Ancora una volta, tutto passa da Vittozzi e Wierer. Se Lisa torna e sta bene, ovviamente parte per la medaglia in ogni gara. In salute, Doro può essere qualcosa in più di una outsider anche a 35 anni. Insieme farebbero senza dubbio alcuno la differenza nelle gare a squadre, sia la staffetta di genere che la mista, in particolare con il Giacomel visto nell’ultima stagione.

Le altre azzurre dovranno essere brave a farsi trovare pronte e dimostrarsi affidabili in staffetta. Hannah Auchentaller e Samuela Comola lo hanno già fatto nel 2023 a Oberhof e il risultato si è visto.

Nella gare individuali, ovviamente, è più difficile pensare a un nome diverso per le medaglie da quello di Lisa o Doro. Ma è pur sempre biathlon, e sia Comola a Oberhof 2023 che Carrara a Lenzerheide 2025, sono arrivate molto vicine all’impresa. Con Vittozzi e Wierer a catturare l’attenzione, sarebbe forse più facile anche per loro gestire l’inevitabile pressione che deriva da una Olimpiade casalinga e questo potrebbe essere un vantaggio soprattutto per chi vivrebbe la prima esperienza olimpica, almeno nelle gare individuali.

Comunque con le sue due punte di diamante in salute, l’Italia sarebbe da medaglia in ogni gara, anche se ovviamente la concorrenza è alta e le altre squadre non saranno a guardare, in particolare Francia e Germania, con giovani che stanno emergendo e possono già competere per grandi risultati, ma anche Norvegia e Svezia. Poi c’è sempre lo spauracchio Bielorussia, che se dovesse tornare si presenterebbe con due atlete da medaglia come Sola e Smolskaya (ex Alimbekava).

Poi verso Francia 2030 è un altro discorso, ma c’è tempo per parlarne.

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