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Salto con gli sci – Sandro Pertile: “Bilancio stagionale positivo. Tute? Un punto nero su una lavagna bianca. E sul futuro…”

La stagione della Coppa del Mondo di salto con gli sci va in archivio e lascia spazio all’arrivo dell’estate. È il momento ideale per guardarsi indietro e mettere insieme tutte le impressioni raccolte durante la stagione, con l’obiettivo di poter affrontare al meglio le stagioni a venire. Per farlo, Fondo Italia si affida alle parole di Sandro Pertile, Race Director della FIS per il salto con gli sci e dunque responsabile della macchina operativa del massimo circuito internazionale. Il dirigente italiano dice la sua su molti dei temi cardine della stagione uscente – tra i quali trovano spazio sia le imprese sportive che le discussioni legate allo scandalo tute -, ma anche importanti questioni che riguardano lo sviluppo della disciplina, la crescita del settore femminile e l’avvicinamento alle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026, che per il salto saranno di scena a Predazzo.

Dando uno sguardo complessivo alla stagione di Coppa del Mondo, quali sono gli aspetti da mettere in risalto? Qual è il suo bilancio?
“Dodici mesi fa abbiamo chiuso la stagione a Planica con 7 cadute e 3 incidenti seri, se non ricordo male. Quest’anno abbiamo chiuso la stagione sempre a Planica senza particolari cadute e soprattutto senza incidenti seri in competizione. E questo per me alla fine di ogni stagione è il primo valore da condividere e da mettere sul piatto. Quindi se lo guardo dal punto di vista degli incidenti è stata una stagione positiva. Abbiamo avuto 36 gare di Coppa del Mondo e 4 gare dei Campionati Mondiali e siamo riusciti a completare tutto il programma, senza perdere una gara. E credo che per uno sport come il nostro, dove gli atleti volano con gli sci ai piedi, è un risultato sicuramente importante e positivo. È stata una stagione con parecchie cose interessanti e grandi eventi, ricordo la Quattro Trampolini straordinaria con questa chiusura finale, da semi-dramma sportivo. Un risultato in un certo senso sorprendente. Abbiamo avuto anche tante altre gare molto belle: ricordo Zakopane, ricordo la gara di volo a Oberstdorf o Willingen, dove un fiume di persone è venuto a vederci. Ma anche le due trasferte internazionali tra l’America e il Giappone, che hanno confermato lo spessore globale della nostra disciplina. Sono stati Mondiali straordinari, con un blackout l’ultimo sabato. Le condizioni ai Mondiali sono state difficili, il tempo di sicuro non ci ha aiutato, ma sono state tutte gare spettacolari. Poi abbiamo proseguito a Lahti con un altro bagno di folla e la conclusione tradizionale a Planica, con questo grande evento popolare che è la finale di Coppa del Mondo. Con la chicca finale del record del mondo”.

Dando invece uno sguardo agli aspetti negativi, quanto influisce lo scandalo di Trondheim sul bilancio stagionale?
“Ci sono state tantissime cose positive nella stagione, ma a me non piace nascondermi e devo citare anche il blackout di Trondheim, con la manipolazione delle tute da parte degli atleti di casa. È il punto nero su una lavagna che è bianca. Ma mi piace ricordare le cose che sono andate bene. Il mio bilancio personale rimane positivo, ma è chiaro che c’è un elemento importante su cui lavorare, e su cui abbiamo già iniziato a lavorare, che è tutto l’aspetto legato all’equipaggiamento del salto con gli sci”.

A proposito dell’investigazione in corso, quali sviluppi possiamo attenderci? C’è l’ipotesi che agli atleti implicati non sia permesso di partecipare al Summer Grand Prix?
“L’investigazione sta procedendo a ritmo spedito e sta andando avanti bene, per quanto si possa parlare in modo positivo di un’investigazione. Per quanto mi riguarda, le notizie che ho sono che le cose stanno procedendo in maniera celere e si sta andando a grandi passi verso la chiusura della procedura investigativa. Seguirà un report e seguiranno delle decisioni, ma vedremo cosa emerge dall’investigazione. Questa è la fase più importante, in cui bisogna capire cosa è successo dando la possibilità a tutti gli attori coinvolti di spiegare le loro ragioni e le loro posizioni, in maniera da capire che tipo di responsabilità ci sono e quali persone sono coinvolte. Però la cosa è ancora in pieno svolgimento e per la confidenzialità del tema non posso aggiungere altro”.

Parlando invece del record del mondo di 254.5 metri stabilito da Domen Prevc a Planica, si tratta sicuramente di un avvenimento che fa bene all’attrattività della disciplina. Cosa ne pensa?
“Sicuramente. Quello che diciamo sempre è che di solito un record nasce da un errore. Questa volta non è stato proprio un errore, ma la giuria ha discusso se modificare la pedana di partenza appena prima di Domen e ha deciso di mantenerla. Poi abbiamo visto tutti cosa è successo. Sicuramente è stato un momento che ha riportato il focus sullo sport e non sull’equipaggiamento. E’ stato un momento storico, quello che Domen ha fatto quel giorno è qualcosa di eccezionale, perché riuscire ad atterrare senza farsi male dove è atterrato lui è qualcosa di grande. Penso che sia stato l’atterraggio con i gradi di pendenza più bassi di tutta la storia della nostra disciplina. Quello che ha fatto lui, riuscendo a non farsi del male e comunque a restare in equilibrio è veramente qualcosa di straordinario”.

Guardando al futuro, si è parlato di novità regolamentari che permetteranno alle gare di svolgersi in maniera più rapida. Cosa ci può dire in questo senso?
“Quello su cui stiamo ragionando è come evolvere la nostra disciplina. Il primo grosso tema è il fatto che FIS ha indicato la chiara via dell’integrazione tra maschi e femmine, quindi nelle prossime stagioni assisteremo a un calendario progressivamente sovrapposto e questo comporterà una serie di problematiche. Perché oggi quando siamo insieme maschi e femmine stiamo sul trampolino dalle 8 del mattino alle 8 della sera e questo non sarà più realistico in futuro. Dovremo ragionare su format di gara diversi, sulla potenziale riduzione dei salti di competizione e dovremo attivarci per fare qualcosa di diverso rispetto ad oggi, perché quello che oggi funziona potrebbe non funzionare più fra qualche anno. Vogliamo iniziare il ragionamento adesso per essere operativi tra 12 mesi dopo le Olimpiadi”.

Non dovremo dunque attendere molto per assistere alla Tournée dei Quattro Trampolini al femminile?
“L’obiettivo è che il calendario sia sovrapposto a partire dalla stagione 2026/27. Speriamo di poter raggiungere questo obiettivo, che è ambizioso. Ma penso che sia la strada migliore da percorrere per lanciare in maniera più efficace il salto femminile”.

Pensando invece alle Olimpiadi, il prossimo settembre sarà la volta della tappa Preolimpica in Val di Fiemme, che coinvolgerà anche combinata nordica e skiroll. Quanto sarà importante questo evento per l’avvicinamento ai Giochi?
“Sarà un grosso evento. Abbiamo il rammarico di non aver potuto utilizzare gli impianti l’anno scorso in Coppa del Mondo. Per fortuna il salto con gli sci ha la flessibilità della stagione estiva, quindi stiamo attendendo il completamento dei trampolini di Predazzo in Val di Fiemme, per poi nel terzo weekend di settembre avere la possibilità di avere questo grosso evento con combinata nordica e skiroll, con maschi e femmine insieme. Permetterà di creare un evento straordinario che possa testare l’organizzazione e consenta a questo territorio di essere pronto per i Giochi Olimpici”.

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