Lo scorso 7 aprile, in occasione della Giornata Mondiale dello Sport per lo Sviluppo e la Pace (che in realtà era il 6 aprile), nella prestigiosa sede dell’ONU a New York è andato in scena un evento a cui ha presenziato anche il CIO, in quanto simbolo e portatore dei valori dello sport. Il Comitato Olimpico Internazionale ha approfittato dell’occasione per portare all’attenzione di tutti l’importanza dello sport nella costruzione e nel miglioramento dei rapporti sociali, spronando a includere il tema dello sport all’interno delle discussioni che i prossimi 4, 5 e 6 novembre riuniranno a Doha i leader di tutto il globo nel Summit Mondiale sullo Sviluppo Sociale.
A portare l’argomento all’attenzione dei presenti durante l’evento – intitolato ‘Promuovere l’Inclusione Sociale Attraverso lo Sport: verso il Secondo Summit Mondiale sullo Sviluppo Sociale’ – è stato il membro CIO Luis Alberto Moreno. Nelle sue parole, riportate sui canali ufficiali del Comitato Olimpico Internazionale, un sentito appello alle autorità: “Lo sport da solo non può creare sviluppo e pace. Questo è una nostra responsabilità collettiva. Ma lo sport può catalizzare e sostenere lo sviluppo sociale e ispirare la pace. Per questo mi appello a tutti voi – governi, responsabili politici e leader delle Nazioni Unite – affinché lo sport abbia un posto nelle discussioni del Summit Mondiale sullo Sviluppo Sociale, perché ne abbiamo bisogno ora più che mai. Non possiamo permetterci di trascurare il ruolo dello sport nel plasmare il futuro dello sviluppo sociale. Se desideriamo veramente costruire società inclusive, dobbiamo fare in modo che lo sport non sia un’incertezza, ma un pilastro centrale delle nostre strategie“.
Davanti ad atleti, diplomatici e rappresentanti ONU, Moreno ha inoltre portato l’esempio delle recenti Olimpiadi di Parigi 2024, dove l’inclusione sociale attraverso lo sport è stata un trend topic all’ordine del giorno, anche grazie alla fratellanza instauratasi tra gli atleti delle varie nazioni: “Gli atleti provenienti dai territori di tutti i 206 Comitati Olimpici Nazionali, così come la Squadra Olimpica dei Rifugiati del CIO, hanno gareggiato ferocemente gli uni contro gli altri, ma hanno vissuto pacificamente insieme nel Villaggio Olimpico. Questa non è solo una storia ispiratrice: è una lezione per tutti noi. Sono stati i primi Giochi con la piena parità di genere, dimostrando che la parità nello sport non è solo un’aspirazione, ma una realtà realizzabile. Questi Giochi hanno anche evidenziato l’importanza di eventi sportivi sostenibili e socialmente responsabili, stabilendo nuovi standard per le future competizioni globali e per la loro eredità”.
Quello dello sviluppo sociale rimane uno dei punti focali delle strategie del CIO, che già da tempo si concentra su questi aspetti anche attraverso il progetto Olympism365, una strategia parte dell’agenda del Comitato che punta a promuovere l’inclusione sociale attraverso lo sport, lavorando sull’asse con le Nazioni Unite. A tal proposito, nel periodo tra i prossimi 3 e 5 giugno 2025, a Losanna andrà in scena un evento intitolato ‘Olympism365 Summit: Sport per un Mondo Migliore‘, dove si discuterà di progresso, inclusione e sostenibilità nello sport.