Home > Notizie
Biathlon

Biathlon – Jeanmonnot: “La Coppa del Mondo l’ho persa a Le Grand Bornand. E su Milano-Cortina…”

Foto Credits: Dmytro Yevenko

Momenti di grandissima gioia e delusioni cocenti. La stagione 2024/25 non è di certo stata avara in termini di emozioni per Lou Jeanmonnot, passata senza soluzioni di continuità da conquiste notevoli (2 ori di squadra ai Mondiali e 9 vittorie in Coppa del Mondo) a momenti difficili come il crollo nella tappa di casa a Le Grand Bornand e la cessione della leadership nella generale all’ultima gara stagionale. Una montagna russa che tuttavia ha avuto decisamente molti più alti che bassi, regalando alla francese la vittoria delle Coppe di Specialità Individuale e Pursuit e confermando lo status ormai assodato di Jeanmonnot tra le super big del circuito. Di questo e altri argomenti ha parlato proprio la transalpina, ospite negli studi televisivi de L’Equipe nella giornata di ieri.

“Evidentemente mi è mancata la lucidità”, ammette Jeanmonnot ripercorrendo le emozioni della caduta nella mass start di Oslo che le è costata la Coppa del Mondo. “Ero in uno stato psicologico difficile da descrivere, con l’impressione di essere in un tunnel, in cui tutti era sfocato. Ho avuto proprio la sensazione di essere in un brutto sogno. Ho vissuto i peggiori ultimi 500 metri della mia carriera. Ero in fase di rifiuto, indignata”.

Interpellata sulla sua reazione matura e sportiva nei confronti di Preuss all’arrivo, la francese aggiunge: “Se non fosse stata lei, forse avrei reagito in modo diverso. Ho pianto molto quella sera, ma non sono amareggiata perché sono sinceramente felice per Preuss, se lo meritava quanto me, se non di più. È una persona veramente gentile e la rispetto molto. Non mi è passato per la testa di essere arrabbiato con lei, ero solo triste con me stessa per aver cestinato una sceneggiatura magnifica. Se avessimo voluto creare un film, non avremmo nemmeno pensato a un finale del genere, era tutto perfetto”.

Significativa poi l’autoanalisi che Jeanmonnot fa in relazione alle belle risposte avute durante tutto l’inverno, sottolineando come la stagione sia stata decisamente positiva, al netto della decisiva caduta di Oslo. Con lucidità, la francese ammette infatti che a fare la differenza nella mancata vittoria della Coppa del Mondo siano state molto più le difficoltà durante la tappa di Le Grand Bornand (35ª, 18ª e 14ª nelle tre gare di casa) rispetto all’episodio di Holmenkollen: “Da un punto di vista sportivo, avrei meritato questa Sfera di Cristallo, ma la caduta non rimette tutto in discussione. La Coppanon è sul tavolo, ma non è tutto da buttare. So quanto valgo e sono molto orgogliosa di ciò che ho ottenuto. Non l’ho persa a Oslo, l’ho persa quando ho mancato l’appuntamento con la tappa di Le Grand-Bornand a dicembre”.

Cambiando argomento, spazio poi a qualche riflessione circa gli ostacoli climatici ben evidenti durante alcune tappe stagionali, dove la neve quasi assente e spesso bagnata ha complicato la disputa delle gare: “È una triste realtà, ma c’è sempre meno neve e dobbiamo adattarci. Trovo difficile immaginare il passaggio allo skiroll prima delle Olimpiadi del 2030, ma voglio credere in una transizione liscia e graduale. Questo è probabilmente il prossimo passo, perché non sono sicura che mettere un poligono di tiro in cima a un ghiacciaio sia la soluzione giusta”.

Infine, uno sguardo alle imminenti Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 in scena ad Anterselva, grande obiettivo per la prossima stagione: “Riuscire ad esprimermi in Coppa del Mondo va bene, ho dimostrato di poterlo fare, ma non sono ancora riuscita a farlo in un evento importante e spero di riuscirci l’anno prossimo. Le Olimpiadi del 2030? Mancano solo cinque anni, quindi chiaramente non sarò ancora troppo vecchia”.

Share:

Ti potrebbe interessare

Image
Image
Image