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Nuova colonna del salto polacco, Pawel Wasek rifiuta di allenarsi da solo: “La rivalità mi motiva a lavorare più duramente”

In un momento difficile per la sua squadra, culminato con l’esonero a fine stagione dell’allenatore capo Thomas Thurnbichler, Pawel Wasek è stato una vera e propria luce in fondo al tunnel, con piazzamenti importanti culminati con un podio a fine stagione, quel terzo posto – il primo podio in Coppa del Mondo per l’atleta – ottenuto a Lahti come un sospiro di sollievo di una stagione complessa.

Al di là dei piazzamenti e del 14esimo posto finale in Classifica Generale, quello che più soddisfa il 25enne è l’essere in grado di abbattere diversi record ed essere stato in grado di ripetersi ad alti livelli come mai prima d’ora, gettando le basi per un futuro importante tra l’élite della disciplina. “Penso che sia andata molto bene da questo punto di vista. Posso considerare l’intera stagione come un grande vantaggio. Certo, ci sono state gare più deboli, ma è normale nello sport. Preferisco ricordare i momenti positivi e sono felice che questa stagione mi abbia regalato tante gioie” ha detto in un’intervista a Skijumping.pl.

Se poi si guarda ai soli numeri, questi parlano di una crescita costante da novembre ad oggi: quinto posto sul Bergisel, quinto sul Wielka Krokiew, quarto nel volo di Oberstdorf e infine il podio a Lahti. Ma il polacco non sa scegliere il suo momento preferito della stagione: “È difficile. Sicuramente ricorderò molto bene la gara di Oberstdorf, dove ho battuto il mio record personale a ogni salto e sono arrivato quarto. Ricorderò anche Lahti e il primo podio per molto tempo. E la domenica a Planica: i salti, l’atmosfera, qualcosa di incredibile.”

Di fatto, ora Wasek è la stella nascente del salto polacco: questo significa che le aspettative del pubblico sono diverse e le pressioni prima della gara si fanno sentire in maniera più forte: “All’inizio è stato un po’ travolgente, dovevo imparare tutto. A volte era difficile dormire prima della gara perché la pressione era alta. Ma credo che ogni atleta debba passarci. Tutti devono attraversare una fase del genere, imparare, e credo di esserci riuscito abbastanza bene”.

A differenza dei compagni di squadra, Wasek deve molto a Thurnbichler, che dopo tre anni di collaborazione, rappresenta una figura importante per il saltatore. “Mi ha insegnato molto, non solo nel contesto del salto con gli sci, ma anche che in pista conta tutto ciò che accade fuori. Mi ha fatto capire che i problemi che avevo, per esempio di simmetria, a volte erano dovuti a un mancato rafforzamento di alcuni muscoli. Penso di essere sicuramente un atleta più intelligente. Spero che trovi la sua strada nel suo nuovo ruolo, ovunque esso sia. Gli auguro la migliore fortuna.”

Visto il legame particolare con il tecnico austriaco, il nativo di Cieszyn ha confessato di aver ricevuto la possibilità da parte della Federazione di allenarsi da solo, con Thurnbichler, un po’ come è stato proposto a Stoch lo scorso anno, ma l’offerta è stata rifiutata. “Mi piace allenarmi in gruppo, mi piace la rivalità quando uno stimola l’altro. Mi motiva a lavorare ancora più duramente. Sono ancora troppo giovane per allenarmi da solo, non mi sentirei a mio agio. Inoltre, il nuovo allenatore, Maciek Maciusiak, è stato con noi per un anno intero. Ci conosce, sa cosa funzionava per me e cosa no. Non sarà un grande cambiamento, perché non arriverà qualcuno con un sistema completamente nuovo. Non ho paura di questo. Credo che anche con il nuovo allenatore sarà fantastico.” Ammette però che il gruppo non aveva più lo smalto degli inizi e che forse anche le barriere linguistiche hanno influito a non cementare il rapporto tra tecnico e squadra: “Abbiamo imparato rapidamente la terminologia del salto in inglese e andavamo d’accordo. Ma quando uscivamo la sera per una birra noi, come gruppo, parlavamo in polacco e facevamo battute. Era chiaro che il povero Thomas non capiva e non riusciva a intervenire nella conversazione”.

Prima di riprendere gli allenamenti con la Nazionale affidata al nuovo tecnico, Wasek si godrà un meritato momento di riposo, non prima però di aver preso parte all’evento Red Bull di questo pomeriggio a Zakopane!

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