Campione anche di longevità. Federico Pellegrino non smette di stupire tutti, tranne sé stesso. A un anno dalla chiusura della sua splendida carriera, il campione valdostano sta vivendo la sua seconda giovinezza, nella quale si sta godendo l’ultimo ciclo olimpico della sua carriera.
Dopo le Olimpiadi di Pechino, raggiunta quella medaglia nella sprint a skating che rappresentava il suo grande obiettivo, il valdostano ha cambiato percorso, ha deciso di mettersi sempre più alla prova nelle gare distance, iniziando a fare scelte diverse rispetto al passato, ma continuando a togliersi tante soddisfazioni.
Anche nelle sprint non sono mancati ancora i successi, come la vittoria in Coppa del Mondo davanti a Klæbo a Davos, ma anche la splendida medaglia d’argento vinta un mese fa a Trondheim, unico capace di tenere testa al fenomeno norvegese, pur affrontando atleti ben più giovani di lui.
In quell’occasione Pellegrino è diventato anche il più anziano tra i medagliati in una sprint, considerando sia Mondiali che Olimpiadi. Un record di longevità che va ad aggiungersi a quello già fatto registrare a Davos nel 2022, quando con quella vittoria, il valdostano è diventato il secondo atleta più anziano di sempre a vincere una sprint. Il record è del norvegese Hjelmeset, ottenuto a Oberstdorf nel gennaio 2006, a 34 anni compiuti da appena un mese.
Ed eccolo quindi un altro record che Pellegrino può avere ancora nel mirino, quello di più “anziano” di sempre a vincere una sprint. Ovviamente, per ottenerlo dovrebbe battere Johannes Klæbo, impresa tutt’altro che facile. Anche se l’attenzione del valdostano sarà rivolta in particolare alle Olimpiadi, a discapito di record ed altro.
Tra gli italiani, prima della vittoria di Pellegrino a Davos, il record di longevità spettava a Renato Pasini, che vinse la sprint a Rybinsk nel 2009 all’età di 31 anni.
Se andiamo a vedere il record di anzianità in occasione di successi in Coppa del Mondo, aprendo a tutti i format di gara, il più anziano è il finlandese Harri Kirvesniemi, con il suo successo a Holmenkollen all’età di 41 anni. Alle sue spalle, però c’è l’Italia con Giorgio Di Centa, che a 37 anni si impose nella 15 km di Canmore nel 2010. Il terzo vincitore più anziano è poi Maurilio De Zolt, che si impose nella 50 km a Oberstdorf nel 1987 a 36 anni.
Sesto in questa speciale classifica è Fulvio Valbusa, che a 34 anni conquistò il successo nella 15 km di La Clusaz. Nona posizione per Pietro Piller Cottrer, che sempre a 34 anni vinse l’inseguimento a Vancouver nel pre olimpico del 2009.
Italiano è soprattutto il record di presenze in Coppa del Mondo maschile, in possesso di Giorgio Di Centa, arrivato a 322 partenze. In seconda posizione abbiamo il francese Jean Marc Gaillard con 300, seguito dal canadese Devon Kershaw con 290. Ecco però che qui ritorna Federico Pellegrino che con 287 ha già superato Dario Cologna e punta a superare il canadese e salire sul podio di questa speciale classifica. Ovviamente nel mirino c’è anche Gaillard, che potrebbe essere superato, mentre impossibile superare Giorgio Di Centa nell’anno olimpico e soprattutto con la decisione già presa di chiudere la stagione con la 50 km in Val di Fiemme.
Numeri che confermano la grandezza di un campione che sta per vivere l’ultimo anno della sua carriera. Prima però il meritato riposo, nel quale Federico Pellegrino vivrà emozioni ancora più forti, perché sta per arrivare un’altra grande vittoria, molto più bella di quelle ottenute sugli sci: ancora pochi giorni e diventerà papà per la seconda volta.