Ci sono nazioni in cui le possibilità non sono le stesse rispetto ad altre realtà più attrezzati. Soprattutto se quello che vuoi fare è il biathlon, una disciplina che richiede un certo tipo di strutture e investimenti che non in tutte le zone, anche per motivazioni di tipo climatico, trovano spazio. Lo sa bene Jakov Fak, biatleta croato naturalizzato sloveno, che ha scelto nel 2010 di lasciare il suo paese di nascita per spostarsi in Slovenia dove le possibilità di crescita e le condizioni per la preparazione erano migliori. Missione compiuta per il classe 1987, che negli anni ha accumulato medaglie olimpiche e mondiali e che quest’anno è tornato a vincere in Coppa del Mondo (proprio in Slovenia, a Pokljuka) dopo 10 anni dall’ultima volta. Ma le radici del biatleta 37enne sono ben fisse in Croazia, dove negli ultimi anni il biathlon sta crescendo ad un passo più sostenuto e dove da poco il CIO è intervenuto proprio in sostegno alla crescita di questa disciplina.
Come riportato dal portale Insidethegames, il Comitato Olimpico Internazionale ha infatti stanziato un budget per favorire la diffusione e lo sviluppo del biathlon in Croazia. In particolare, il CIO ha messo a disposizione del Comitato Olimpico Croato (HOO) circa 32 mila euro che verranno utilizzati proprio per iniziative che mirano ad accrescere la popolarità di questa disciplina nel paese balcanico. Un’iniziativa in cui è coinvolta anche l’IBU e che si sposa con il programma di sviluppo nazionale del sistema sportivo croato e che si aprirà ad aprile 2025, per poi proseguire fino ad ottobre 2025. Nello specifico, verrà sostenuta l’organizzazione di camp di allenamento rivolti ai ragazzi tra i 7 e i 14 anni, che verranno incentivati a partecipare a competizioni e a migliorare la propria conoscenza della disciplina.
Ma il coinvolgimento della Croazia in iniziative per lo sviluppo del biathlon aveva già trovato riscontri nel 2022, quando a Oberhof – in occasione di un training camp organizzato dall’IBU – alcuni atleti croati avevano preso parte alle attività predisposte nella località tedesca. Più recentemente, nel mese di marzo 2025, il Comitato Olimpico Croato ha invece preso parte a Zagabria al primo incontro transnazionale del progetto Genderwise, un’iniziativa di portata più ampia dedicata alla promozione dell’uguaglianza di genere nello sport e rivolta alle atlete tra i 14 e 26 anni in sei paesi (Croazia, Bosnia Erzegovina, Finlandia, Grecia, Portogallo, Ucraina).