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Sci di fondo

Sci di fondo – 207 chiamate, centinaia di messaggi, un appostamento sotto casa: così Frida Karlsson sarebbe stata perseguitata. Oggi il processo.

credits Ruka Nordic

Una brutta storia, che forse finalmente sta arrivando alla sua conclusione. Oggi si sta tenendo il processo all’uomo di 65 anni accusato di aver perseguitato illegalmente la sciatrice di fondo Frida Karlsson.

Secondo l’accusa, l’uomo avrebbe effettuato 207 chiamate, inviato un gran numero di messaggi di testo e si era anche recato fuori dall’abitazione di Karlsson. L’uomo aveva più di 7.000 foto di Frida Karlsson sul suo telefono, molte delle quali prese dal suo account Instagram. Sentiva che tra loro c’era una sorta di amicizia ed era convinto che Karlsson usasse i suoi post sui social media per comunicare con lui.

L’uomo avrebbe addirittura aspettato l’atleta fuori dalle scale della sua casa a Östersund. Secondo l’interrogatorio della polizia, l’uomo voleva parlare apertamente della situazione. Frida però gli disse che non voleva assolutamente avere nulla a che fare con lui.

Nel corso dell’interrogatorio, l’accusato ha affermato di averla incontrata per la prima volta durante una serata a Sörmland nell’agosto 2022. Tuttavia, secondo il diario di allenamento di Karlsson, all’epoca si trovava nella sua città natale, Sollefteå.

Ancora più inquietante quanto sarebbe accaduto lo scorso autunno, quando tra ottobre e novembre 2024, Frida Karlsson ha trascorso un periodo di allenamento a Tenerife. Il sospettato avrebbe tentato di contattarla e le avrebbe detto in un messaggio lasciato in segreteria telefonica di aver prenotato un volo per la stessa destinazione. Secondo la compagnia di viaggio, il biglietto non è stato utilizzato e l’uomo ha poi scritto in un messaggio di aver perso l’aereo.

A metà novembre, l’uomo aveva ricevuto un ordine restrittivo nei confronti della campionessa del mondo, che si è rifiutato di firmare. L’uomo avrebbe poi continuato a cercare di contattare la star dello sci in vari modi. Lui nega qualsiasi illecito e ritiene di non aver fatto nulla di illegale. Il processo contro l’uomo si tiene oggi presso il tribunale distrettuale di Ångermanland.

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