Una stagione di altissimo livello quella francese, che non solo ha portato sul podio della Classifica Generale, sia al femminile che al maschile, due atleti – nel caso di Lou Jeanmonnot, arrivando a giocarsi la Sfera di Cristallo all’ultima gara utile, fino quasi all’ultima curva -, ma portando un intero movimento sul tetto del mondo sia in occasione dei Mondiali, con le affermazioni dei singoli e delle staffette, sia in Coppa del Mondo, trionfando in entrambe le Classifiche per Nazioni.
A riassumere la stagione spettacolare della squadra transalpina ci pensa l’allenatore della compagine maschile, Simon Fourcade, che sulle colonne di Ski Chrono raccoglie tre dei ricordi più speciali che porterà con sé da questa stagione.
“L’inizio della stagione a Kontiolahti ci ha fatto partire bene. Tutto il gruppo ha risposto bene. È stato di buon auspicio per il resto della stagione. Abbiamo di nuovo un gruppo forte, come quello di qualche anno fa. È stato un momento di svolta. Dopo due stagioni poco brillanti, ne avevamo bisogno per acquisire fiducia. Poi c’è Le Grand-Bornand: è stato un punto basso ma anche un momento decisivo. Non è stata la tappa di casa che volevamo. A quel punto mi sono chiesto se saremmo stati in grado di portare a termine la stagione. Poi ci sono i Mondiali. Quello che abbiamo ottenuto è stato eccezionale, tanto più che personalmente è stato emotivamente difficile fare le scelte forti che abbiamo dovuto fare. Sono contento che il gruppo abbia mantenuto la sua coesione. Alla festa di fine stagione, domenica sera, abbiamo potuto constatare che questa coesione c’è ancora”.
Benché non ami molto guardare al passato, il tecnico non può negare che sia stata una stagione ricca di soddisfazioni in termini di risultati: “È stata una stagione eccezionale. La preparazione è stata migliore e i ragazzi erano più fiduciosi. Ci sono anche alcuni elementi più giovani che stanno maturando. Eric (Perrot) continua a scalare la classifica, Emilien (Claude) conferma il potenziale che avevamo visto in lui ma che aveva difficoltà a esprimere e anche Oscar (Lombardot) conferma alcune cose. È davvero bello vedere che i giovani si stanno affermando. Abbiamo uno zoccolo duro su cui possiamo contare, oltre a forze esterne nelle gare individuali e nelle staffette.”
E proprio questa linfa nuova sarà protagonista già dal prossimo inverno, quello olimpico, di nuove battaglie indimenticabili, soprattutto perché il ritiro dei fratelli Boe sicuramente crea nuove dinamiche non solo nella squadra norvegese ma anche in tutta la Coppa del Mondo, lasciando spazi e creando nuove opportunità. E lì proveranno ad inserirsi i giovani transalpini: “C’è una nuova generazione con Tommaso Giacomel, Campbell Wright ed Eric (Perrot), che arriva e rimescola le carte. Il ritiro dei fratelli Boe creerà una ventata di aria fresca per le prossime stagioni con l’emergere di nuovi campioni, soprattutto perché il prossimo anno ci saranno altre partenze alla fine dell’inverno. Il biathlon ha un futuro brillante davanti a sé e la squadra francese non è messa male nella nuova gerarchia che si sta delineando.”
Ecco perché è importante non perdere tempo e farsi già trovare pronti a ricominciare una nuova stagione dopo una breve, ma meritatissima pausa: “Abbiamo già lavorato sulla nostra strategia per la prossima stagione. Ci baseremo su ciò che abbiamo messo in atto nell’ultimo anno. Credo che Quentin (Fillon Maillet) abbia detto di non aver mai avuto degli sci così buoni così regolarmente in stagione come quest’anno. È un vero piacere lavorare con gli skimen, che sono fantastici e permettono agli atleti di ottenere le loro prestazioni.”