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Biathlon

Passaggio del testimone: Sturla Holm Laegreid è pronto a prendere sulle sue spalle il biathlon norvegese

Foto Credits: Dmytro Yevenko/Fondo Italia

Con l’addio al biathlon di Tarjei e Johannes Thingnes Bø, la Norvegia non perde solo due atleti dal palmares importante – il minore dei due ha radicalmente segnato un’epoca per la disciplina -, ma anche due delle figure più popolari nello sport norvegese.
In casa Norvegia ora ci si prepara a raccogliere la pesante eredità, sia per quanto riguarda i successi sportivi, quanto la loro importanza mediatica: in questo senso, con il loro carisma e la loro correttezza, i fratelli Bø lasceranno un vuoto enorme. Da fresco vincitore della Coppa del Mondo, battendo Johannes Bø sul campo in occasione dell’Inseguimento decisivo di Oslo-Holmenkollen, Sturla Holm Laegreid è il candidato più accreditato per prendere questo testimone, ma i panni di “capitano” del biathlon norvegese potrebbero rivelarsi ancora troppo grandi da indossare.

“Sono stati bravi, a proporsi e a regalare buone dichiarazioni. Abbiamo avuto qualcosa da imparare e per cui impegnarci” ha detto a VG Laegreid “Sono stato un apprendista per cinque anni e spero di essere in grado di trovare delle parole incisive che possano fare notizia”.

Il 28enne, già alla vigilia dei Mondiali di Lenzerheide, quando la notizia del ritiro dei due fratelli era stata già annunciata, e c’era stato ad Anterselva il primo passaggio di consegne del pettorale giallo, veniva indicato dai media come il condottiero del futuro, dichiarazione a cui il biathleta di Baerum rispose con qualche frecciata: “Sta a voi giornalisti costruire questi profili. I fratelli Bø hanno il monopolio di tutte le storie e dei giornali scandalistici, ma anche noi possiamo contribuire. Già adesso c’è spazio per altre cose. Non solo quando Tarjei e Johannes si saranno ritirati”.

Laegreid però comprende che costruire un’immagine pubblica è una responsabilità che riguarda anche l’atleta stesso. Aver avuto in squadra due giganti della storia del biathlon fino ad oggi, ad ogni modo, è stato un beneficio di cui è ben consapevole, che gli permesso di concentrarsi maggiormente su se stesso e sul suo sviluppo: un vero e proprio, come da lui stesso definito, “un viaggio confortevole verso la vetta”. Ora, tuttavia, la corona è sul suo capo e questo significa doversi abituare ad un nuovo ruolo.

“Sono pronto a diventare capitano. Per fortuna sono abbastanza maturo per la mia età” ha detto a gennaio a VG, sottolineando la sua carta più forte nel curriculum “Sono stato presidente del consiglio studentesco, quindi so parlare con i ragazzi. Mi calerò bene in questo ruolo”.

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