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Gli italiani e il digitale: sempre più connessi, sempre più social

Siamo diventati un popolo che non sa più staccare gli occhi dallo schermo. Quasi sei ore al giorno online, praticamente un quarto della nostra vita passato a scrollare, guardare, cliccare. Il 90% degli italiani naviga regolarmente su internet, e i numeri del rapporto “Digital 2025” di We Are Social non lasciano spazio a interpretazioni: siamo dipendenti dal digitale. Ma cos’è che facciamo maggiormente online? È l’intrattenimento il vero re del web?

TikTok ci ha stregato

Vi ricordate quando dicevamo “TikTok è per i ragazzi”? Ecco, ora ci passiamo tutti quasi 30 ore al mese. Trenta ore! È come se dedicassimo un’intera giornata lavorativa ogni settimana solo a guardare balletti, challenge e video di ricette velocissime. YouTube e Instagram arrancano dietro con 17 e 15 ore mensili.

L’impero di Zuckerberg tiene comunque botta: WhatsApp è praticamente nelle tasche di tutti (90%), Facebook resiste nonostante gli acciacchi (75%, in leggera flessione) e Instagram si mantiene stabile (75%). Ma è TikTok che avanza a passi da gigante, con un balzo del 3% che lo porta al 44% di utilizzo mensile.

Un salto in avanti significativo, che evidenzia anche come più i contenuti siano di rapida fruizione, più attirino l’attenzione.

Giochiamo, sempre di più

E poi ci sono i videogiochi, ormai sdoganati a tutti i livelli. Non è più solo roba per i più giovani. Giocano i manager in pausa pranzo, le casalinghe la sera dopo cena, i professionisti in treno. Oltre 16 milioni di italiani si considerano gamer, e non parliamo solo di console costose, ma anche di innocenti partite a Candy Crush o Clash Royale sullo smartphone durante l’attesa dal medico.

Un fenomeno che riguarda, come detto, ogni età e classe sociale. Lo dimostra per esempio il fatto che le classifiche non siano dominate solo dai videogame di tendenza, ma anche da grandi classici della tradizione. Un esempio su tutti sono le migliori slot online presenti sulle piattaforme specializzate. Un gioco che ha attraversato i secoli e che oggi è ritornato in auge tra giovani e meno giovani, grazie proprio al web e agli smartphone.

Il bello poi è che i giochi sono diventati anche luoghi di incontro: si chatta, si fanno amicizie, si creano comunità. Per molti, entrare in un gioco online è come entrare al bar sotto casa, con la differenza che al bar di solito non si resta per ore e ore.

Perché non riusciamo a mollare i social?

Interessante come ci raccontiamo le ragioni di questa dipendenza: “mi tengo informato” (47%), “riempio il tempo libero” (46%), e solo dopo “mantengo i contatti con chi mi è caro” (43%). Quest’ultima motivazione, tra l’altro, è in calo.

Forse stiamo iniziando ad ammettere che passiamo ore sui social non tanto per parlare con la nonna o gli amici lontani, ma per il brivido della dopamina che arriva con ogni notifica. Un segnale, quest’ultimo, da non sottovalutare quando si parla di rischi connessi all’eccessivo uso dei social media.

La nostra dieta mediatica: video su video

Il video resta il re incontrastato dei nostri consumi digitali. Quelli social, ovviamente, ma anche videoclip musicali (in testa col 43%), serie TV, film, eventi sportivi live e tanti altri contenuti ormai raggiungibili on demand da qualsiasi dispositivo.

Anche i podcast stanno conquistando le nostre orecchie: il 18% di noi li ascolta ogni settimana, magari mentre fa altro – l’unica forma di multitasking che ci rimane in questa vita frenetica.

Compriamo col pollice

E a proposito di e-commerce? Il portafoglio digitale è sempre più gonfio: il 45% degli italiani fa shopping online ogni settimana. E come scopriamo cosa comprare? Un italiano su tre ammette che i social sono la sua vetrina preferita, il che spiega perché la pubblicità digitale sia cresciuta del 10%, arrivando a rappresentare il 57% degli investimenti pubblicitari totali.

E il resto del mondo?

A livello globale, sembra che siamo particolarmente tecnologici: nel mondo la media di tempo sui social è di 2 ore e 21 minuti al giorno, molto meno delle nostre quasi 6 ore italiane. Facebook rimane il social più usato globalmente, seguito da YouTube, Instagram (che ha superato WhatsApp) e TikTok.

L’italiano medio del 2025 ha lo smartphone come prolungamento del braccio, scorre TikTok mentre guarda la TV, compra online mentre è in coda alle poste, e probabilmente sta leggendo questo articolo mentre fa altro. La domanda è: quando abbiamo smesso di annoiarci? E soprattutto, è un bene o un male?

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