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Biathlon – Oslo, Jeanmonnot ‘scagiona’ Preuss dopo la caduta: “Non ha commesso errori, tutto è dipeso da me”

Foto Credits: Dmytro Yevenko/Fondo Italia

Un finale amaro quello della stagione di Lou Jeanmonnot che – dopo aver conquistato ieri il pettorale giallo – se l’è visto strappare definitivamente da Franziska Preuss nel finale della mass start di Oslo che ha consegnato la Coppa del Mondo alla tedesca. Protagonista di una caduta a poche centinaia di metri dal traguardo, a causa di un intoppo in curva proprio mentre si apprestava a giocarsi la vittoria in volata con Preuss, Jeanmonnot ha dovuto accontentarsi del 3° posto di giornata e, di conseguenza, del 2° posto nella generale. Intervistata dai giornalisti presenti in mixed zone a Holmenkollen, tra i quali non mancava l’inviato di Fondo Italia Giorgio Capodaglio, Jeanmonnot racconta con onestà e grande lucidità i momenti della caduta e i sentimenti che la attraversano.

Per iniziare, la francese racconta dettagliatamente l’episodio della caduta, sollevando da ogni responsabilità Preuss – che aveva stretto un po’ la curva costringendola a passare vicino alla balaustra – e imputando le colpe a se stessa: “Ho voluto attaccare nell’ultima salita, pensavo di avere abbastanza vantaggio per prendere la curva in testa e l’idea era quella di farla molto stretta, perché è stata talmente lunga che il minimo metro in più conta molto ed è molto complicato da fare. Quindi ho voluto prendere la curva stretta, ma purtroppo non avevo abbastanza vantaggio nel penultimo rettilineo per prenderla stretta. Quindi Franziska mi ha chiuso la porta come avrebbe fatto chiunque, anch’io avrei fatto così se fossi stata al suo posto. Poi mi sono puntata un bastone sullo sci, lei non ha commesso nessun errore, tutto è dipeso dalla mia gestione. E quindi sono caduta in quel momento”.

Certamente le sensazioni sono complessivamente negative e l’amarezza per la Coppa del Mondo sfiorata con un dito e poi persa all’ultimo giro non manca: “Penso che avrò gli incubi per questa caduta per qualche giorno – ammette Jeanmonnot – perché non rappresenta la stagione che abbiamo fatto entrambe. Fino a oggi tutto è stato magnifico e la lotta è stata bella e pulita. Oggi invece non è che non sia stata una gara pulita, ma non è il modo in cui volevamo finire la stagione. Lei avrebbe voluto festeggiare nel modo migliore, mentre io avrei voluto battermi fino alla fine. Dunque penso che siamo un po’ deluse entrambe per il modo in cui è finita. Poi penso che dall’altra parte abbiamo entrambe fatto una bella stagione, ma vince la migliore e oggi alla fine lo è stato una tedesca. Ma ho imparato molte cose per i prossimi anni, che mi mettono nelle condizioni di battermi nuovamente”.Cosa ho pensato in quel momento? Fanc*** (ride, ndr). Delusione, rabbia. Tutte le emozioni possibili. Ho pensato che fosse ingiusto finire in questo modo. Non che Franzi abbia fatto qualcosa di sbagliato, ma avrei voluto lottare fino all’ultimo metro. Non mi interessava chi l’avrebbe spuntata, ma avrei voluto lottare. Non essere in grado di farlo mi ha fatta molto arrabbiare”.

Soffermandosi invece sulla condizione sugli sci, Jeanmonnot sottolinea di aver pagato un po’ la fatica di una lunga stagione: “Stavo meno bene sugli sci e ho fatto un po’ fatica a spingere. Ho iniziato a sentire un po’ la fatica dopo ieri e quindi strategicamente sapevo che dovevo servirmi un po’ delle altre per stare bene fino alla fine. E forse nell’ultimo giro non avrei dovuto permettere che Franziska riuscisse a seguirmi. Ma con i ‘se’ non si va da nessuna parte, queste sono state le mie scelte e ne uscirò sicuramente più forte”.

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