Un’ennesima prova di forza chiude la stagione in Coppa del Mondo di Tommaso Giacomel. A Oslo è la giornata delle mass start conclusive e, nella gara che segna l’addio al biathlon di Johannes e Tarjei Bø, c’è spazio anche per una bella prestazione in rimonta dell’atleta azzurro, che dopo le difficoltà al primo poligono (dove erano arrivati 3 errori), mette in piedi una vera e propria scalata che lo riporta dall’ultima all’8ª posizione. Nuova top 10 e nuove conferme dell’ormai evidente livello raggiunto da Giacomel, che chiude bene la sua miglior stagione della carriera, con la consapevolezza che la lotta per le future Coppe del Mondo sia qualcosa di assolutamente alla portata. La strada da fare è ancora lunga, ma i risultati dell’azzurro parlano chiaro. Ne è ben consapevole anche lui quando, intervistato dall’inviato di Fondo Italia Giorgio Capodaglio, Giacomel racconta la sua gara e si proietta agli obiettivi futuri.
In apertura, spazio a un po’ di rammarico per la prima serie a terra difficile che – visto il resto della gara – ha precluso all’azzurro un ennesimo risultato a ridosso delle primissime posizioni: “L’inizio è stato veramente pessimo. Peccato, ogni tanto nelle prime serie delle mass faccio un po’ fatica. L’inizio non è stato il massimo, ma poi ho rimontato da 30° a 8°, quindi sono abbastanza contento. Se mi spiego questa situazione nelle mass start? In realtà no, quando Zatt (il tecnico Zattoni, ndr) mi ha mostrato la tabella prima di entrare all’ultimo poligono mi ha detto che non avevo bloccato bene. Nella seconda serie ho provato a bloccare meglio e ho fatto zero, si vede che non ero attivo forse nella prima serie. Anche se credevo di esserlo, però evidentemente qualcosa sbagliavo. Peccato. Ci lavorerò quest’estate”.
Nel commento di Giacomel, non manca un riferimento a Johannes e Tarjei Bø, che oggi hanno chiuso la loro carriera in Coppa del Mondo: “E’ stata una giornata speciale sicuramente per loro. E’ un pezzo di storia che va in archivio. Diciamo che sono contento per loro due e per tutto quello che hanno raggiunto, perché se lo meritano. Come ho già detto sono due brave persone e tutto quello che hanno vinto se lo sono meritato sul campo”.
Ma il tema più stuzzicante è quello legato agli obiettivi futuri, un aspetto su cui Giacomel non si nasconde di certo. Guardando avanti il sogno è quello di poter lottare per la classifica generale: “Cosa serve per lottare per la Coppa? Serve fare quello che ho fatto da Ruhpolding in avanti. Perché da Ruhpolding in avanti credo di essere stato il secondo o terzo atleta che ha fatto più punti. L’ho fatto per due mesi e mezzo, devo aggiungere un altro mese e poi vediamo. Sicuramente ho fallito l’obiettivo di entrare tra i primi 5 della generale, perché oggi Samuelsson ha vinto e ha fatto un garone. Però il prossimo anno voglio lottare per il giallo”.
A giustificare le ambizioni dell’azzurro il filotto di risultati messi in fila partire dalla vittoria arrivata nella mass start di Ruhpolding, che sembra aver letteralmente svoltato la sua stagione: “Quanto è stata importante questa seconda parte di stagione? Tanto. Ho imparato molto, anche su me stesso e le mie emozioni e questo è stato molto importante. Diciamo che nella prima parte di stagione ho preso tante bastonate, però fanno bene anche quelle per crescere se riesci ad analizzarle e digerirle nel modo giusto. Quindi credo che mi abbiano reso un atleta migliore e credo anche una persona migliore. Spero il prossimo anno di fare anche dicembre sul livello di gennaio, febbraio e marzo di quest’anno”.
In conclusione, un ritorno sulla consapevolezza del fatto che il livello raggiunto è quello dei big del circuito: “Sono in tanti a dirmelo e sono io il primo a pensarlo. Quest’anno ho visto quello che ho in canna e quindi i prossimi anni sicuramente ci proverò. E se non sarà il prossimo anno – aggiunge l’azzurro con lo sguardo sognante di chi non vede l’ora di tornare a calcare questi palcoscenici – sarà quello dopo. Però credo e spero di riuscire a vincere la generale prima di smettere”.