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Biathlon – Braunhofer a Fondo Italia dopo la pursuit di Oslo: “La forma oggi era buona, i due errori in piedi sono troppi per me”

Foto Credits: Dmytro Yevenko/Fondo Italia

OSLO HOLMENKOLLEN – Al termine della propria stagione 2024/25, conclusasi con l’inseguimento di cui tra l’altro è il Campione Europeo in carica, Patrick Braunhofer giunge ai microfoni di Fondo Italia per tracciare un bilancio sulla gara odierna e sulla stagione nel suo complesso. La gara di oggi, terminata al 40° posto, è stata a due facce: una prima metà eccellente grazie al 10 su 10 a terra, una seconda parte più tentennante in piedi con un 70%. Tuttavia, il biatleta altoatesino ha lottato fino all’ultimo metro per aggiudicarsi l’ultimo punto di Coppa del Mondo disponibile:

Non volevo finire con il 41° posto, ci ho provato fino alla fine e quindi è arrivato questo punto che mi sta anche bene. Diciamo che la forma oggi era abbastanza buona, in fondo sugli sci non prendo così tanto come nella sprint e questo è un punto di vantaggio per le mie caratteristiche. Ho cominciato bene al tiro con 0+0 ed ero abbastanza avanti, poi in piedi non ho trovato la posizione nella prima serie e i due errori sono troppo per me; si è visto che sono stato ricacciato indietro come se fosse niente. Ancora poche settimane e poi andiamo a spegnere col biathlon e guardiamo alla prossima” dichiara Braunhofer all’inviato Giorgio Capodaglio

Patrick Braunhofer passa dunque a parlare della sua stagione, iniziata in maniera non ottimale, proseguita con il picco del Titolo Europeo per poi assestarsi su un livello di media efficienza: “Ho cominciato abbastanza male. Le aspettative erano più alte di quello che è venuto. Poi agli europei credo di aver trovato una forma che a mio avviso non ho avuto mai. Stavo da dio sia al tiro che sugli sci, più sugli che altro. Poi sono andato a Nove Mesto e ho fatto una bella sprint: entrare nei 50 con una penalità non è da me e quindi ho fatto bene. Invece mi sono ammalato nella sprint e ma la sono portato dietro fino a Pokljuka. Adesso mi sono ripreso piano piano e qui mi sentivo bene”.

La conquista del sesto pettorale, arrivata in extremiis ai danni della Svizzera è davvero preziosa, perché consentirà ad atleti come Braunhofer di approcciare la prossima stagione con una serenità in più: “Già a vedere quest’anno, dovevamo averli i sei punti perché siamo un bel gruppo; a parte Tommy (Giacomel ndr.) noi altri ce la giochiamo abbastanza e quindi il sesto posto è importante. Non abbiamo mollato fino all’ultimo e ce l’abbiamo fatta”. 

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