Vetle Sjåstad Christiansen fa la voce grossa… nello sci di fondo. Il biatleta norvegese, improvvisatosi fondista per un weekend e al via oggi della sprint a skating di Scandinavian Cup, sfodera un risultato decisamente notevole sulle nevi di Gålå. In una gara per la quale aveva dichiarato di puntare semplicemente a entrare nei migliori 30 centrando la qualificazione, il biatleta norvegese ha fatto decisamente di più, chiudendo alla fine 4° a soli 2 centesimi dal podio. La vittoria è andata invece al pluricampione del mondo U23 Lars Heggen.
Un piazzamento a dir poco rilevante, se si considera che a contendere il piazzamento a Christiansen c’erano nomi di tutto rispetto. Non solo Heggen, nella sprint norvegese non mancavano interpreti già noti al grande pubblico come il figlio d’arte e campione del mondo U23 nella sprint in classico di Schilpario Filip Skari (alla fine 5°) e il veterano con un lungo passato in Coppa del Mondo Sindre Bjørnstad Skar (6°). Se questi due atleti hanno potuto vedere soltanto le code degli sci di Christiansen – come avevano fatto in semifinale anche i due gemelli Aleksander e Nikolai Elde Holmbø – a battere Christiansen sono stati invece il 2001 con esperienza in Coppa del Mondo Edvard Sandvik e la sorpresa Ola Spigseth, rispettivamente 2° e 3° nella sprint di Scandinavian Cup.
Segnali importanti, che fanno riflettere sulla certa competitività dei grossi calibri del biathlon anche ad alti livelli nello sci di fondo. Lo aveva già dimostrato il classe 2001 Einar Hedegart, anche lui biatleta, che nello scorso weekend a Oslo aveva centrato un sorprendente 2° posto nella 10 km a skating di Coppa del Mondo, davanti a quasi tutti i fondisti di razza. Certo, la Scandinavian Cup non è la Coppa del Mondo, ma il 4° posto di Christiansen non passa di certo inosservato, anche in ragione delle recenti polemiche che avevano accompagnato la sue esclusione (l’ennesima) dalla Coppa del Mondo di biathlon.
Vivace anche la sprint al femminile, nella quale a trionfare è stata la classe 2002 Maria Hartz Melling, davanti a Julie Bjervig Drivenes e a Milla Grosberghaugen Andreassen. In finale anche Mina Sofie Moland, Helene Marie Fossesholm e Maiken Min Midtskogen, rispettivamente 4ª, 5ª e 6ª.
