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Biathlon – Oslo, Cappellari e Romanin raccontano a Fondo Italia la loro sprint a Holmenkollen

Foto Credits: Dmytro Yevenko/Fondo Italia

L’Italia chiude con un buon bilancio la prima delle tre gare di Coppa del Mondo in programma nel weekend a Holmenkollen. Tra le prestazioni a firma azzurra ci sono anche il 39° posto di Daniele Cappellari, bravo a centrare la qualificazione alla pursuit, e il 67° di Nicola Romanin, che non accede alla gara di domani, ma può gioire per l’emozione dell’esordio assoluto in Coppa del Mondo. Intervistati da Giorgio Capodaglio, inviato di Fondo Italia a Oslo, i due azzurri raccontano le proprie sensazioni a caldo.

Partendo da Daniele Cappellari, c’è spazio per dare un giudizio complessivo della prova, con qualche accenno anche alle condizioni della neve: “Gli altri giorni era parecchio bagnata e si affondava parecchio con gli sci, un po’ in modalità Pokljuka. Però oggi hanno salato veramente bene e non avendo cambiato l’ordine di partenza mettendo il gruppo rosso davanti, sono riuscito a partire prima. La neve era parecchio bella, quindi sono contento di quello. La gestione della gara oggi è stata molto buona, perché sono partito forte però sono riuscito a tenere abbastanza, secondo i miei standard. Però sono contento”.

L’azzurro si sofferma poi sull’errore al poligono, arrivato nella serie in piedi con cui in questo weekend aveva faticato un po’ a prendere confidenza: “Ieri avevo parecchie difficoltà, perché non riuscivo a fare uno zero pulito in piedi, ma avevo sempre un colpo sbagliato. Oggi ho proprio cercato di lavorarli meglio, ma al secondo colpo ho schiacciato col dito e penso che il colpo sia andato fuori dalla sagoma. Ho fatto troppa forza sulla mano e mi è proprio partito fuori dal bersaglio”.

Per Nicola Romanin, il rimpianto è sicuramente quello di essere andato molto vicino alla qualificazione per la pursuit di domani, dovendo tuttavia riporre le speranze nel finale, a causa di due errori in piedi: “Mi sono un po’ irrigidito nella serie in piedi. Mi sembrava di essere tranquillo, ma alla fine mi è arrivata un po’ una botta di emozioni. Nei primi giri bene, mi sentivo in controllo, poi là mi si è un po’ spento il cervello. Mi rode molto perché volevo partire domani, sicuramente”.

L’esordiente azzurro, alla prima in Coppa del Mondo a 31 anni, racconta poi l’emozione di un’esperienza unica, che spera di poter rivivere in un prossimo futuro: “Il poligono con Laegreid? Siamo usciti assieme dal poligono e sentivo il cuore in testa, da tutto il casino che c’era in pista. Però è stata sicuramente una super esperienza che riempie ancora di più il mio bagaglio. Mi dispiace tanto, però si vede che oggi era quello che potevo dare. Quante motivazioni mi dà questo esordio? E’ la cosa che mi mancava per trovare ancora più motivazioni e fare un ultimo anno al 110%. Ci provo fino alla fine”.

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