Dopo la sprint dei Mondiali di Trondheim, soddisfatto del 4° posto raccolto, Jules Chappaz commentava: “E’ stata la mia miglior sprint a skating della stagione”. Beh, fino a quel momento. Il francese – che si dimostra ormai una presenza costante tra i migliori nelle sprint – ha infatti alzato il tiro ieri sera, quando in occasione della sprint di Tallinn, anche in questo caso a skating, si è potuto fregiare di un ottimo 2° posto al termine di una finale che a tratti è sembrata proiettarlo verso una vittoria che avrebbe avuto del clamoroso. Arresosi allo strapotere di Johannes Høsflot Klæbo solo nel finale, Chappaz ha dovuto dividere il secondo gradino del podio con Harald Østberg Amundsen, che ha chiuso a pari merito con lui in una tiratissima volata. Qualcosa che non si è soliti vedere nello sci di fondo.
Intervistato da Nordic Magazine, il francese racconta le emozioni al termine di quella che rappresenta per lui la miglior prestazione in carriera, insieme al 2° posto della sprint di Dobbiaco 2023, dove però – va sottolineato – mancava Klæbo. “Il piazzamento sul podio? Significa molto. Da Les Rousses in poi, ho fatto bene nelle sprint e non sono andato lontano dal centrarlo. Ho fatto due semifinali e due finali, compresa quella dei Mondiali. Sono arrivato due volte quarto, quindi volevo davvero salire sul podio. Poi, alla fine della stagione, mi sono detto che c’erano ancora grandi opportunità per farcela e questo mi ha fatto venire voglia di riuscirci”.
E in effetti a salire sul podio ci è riuscito brillantemente, arrivando addirittura a sognare la vittoria quando – in cima all’ultimo scollinamento – è riuscito a guadagnare qualche metro su tutti gli avversari. “Ho un po’ creduto alla vittoria prima dell’ultima curva – spiega il francese – ma rivedendo il filmato, la mossa tattica di Klæbo è davvero impressionante. Riuscire a lavorare con le gambe in quel punto ed essere così precisi. Ha ripreso velocità e alla fine non ho potuto fare molto. Era alla mia destra quando sono entrato in curva. Ho cercato di andare all’esterno il più possibile per poter uscire con molta velocità, ma lui era ancora più all’esterno e io ho cercato di chiudergli lo spazio il più possibile. Ma non potevo fare il disonesto che cerca di farlo cadere, perché c’era una buona possibilità che cadessi anch’io”.
Poi l’arrivo e l’attesa interminabile durante la quale la giuria ha cercato di stabilire chi tra Chappaz e Amundsen l’avesse spuntata al fotofinish. Una lunga riflessione che ha poi portato ad annunciare l’ex-aequo tra i due, un risultato che ha messo d’accordo tutti: “Siamo stati entrambi felici di finire sul podio. Ci siamo fatti una risata. Credo sia stato un bel momento per tutti. Mi ha detto: ‘Mal che vada, ce lo dividiamo’. E io gli ho risposto che per me andava bene. Ho pensato che fosse davvero bello poter salire in due sullo stesso gradino del podio, è una cosa davvero rara. Ed è stato bello condividere il podio con l’uomo che ha vinto la classifica generale l’anno scorso e con quello che la vincerà quest’anno”.