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Biathlon – L’addio del fratelli Bø: le emozioni e i ricordi di una carriera nella conferenza stampa alla vigilia delle ultime gare

Photo Credits: Dmytro Yevenko

Dopo aver fatto la storia della disciplina, i fratelli Tarjei e Johannes Thingnes Bø stanno affrontando il loro ultimo fine settimana da biatleti professionisti nello spettacolare scenario casalingo di Holmenkollen, dove una primavera anticipata ha messo in campo un sole bellissimo che porterà tanta gente sui tracciati della capitale norvegese per festeggiare e onorare i due beniamini di casa, per weekend che promette di essere storico e indimenticabile. Presente alla conferenza stampa organizzata questa mattina dalla Federazione Norvegese, Fondo Italia con il suo inviato Giorgio Capodaglio, ha raccolto le dichiarazioni dei due biathleti, che si preparano a prendere parte allo storico ed emozionante weekend.

“Abbiamo grandi aspettative. Siamo molto fortunati che l’anno in cui abbiamo deciso di ritirarci le finale sono nella tappa di casa ad Holmenkollen. Forse è stata la decisione giusta quella di continuare ancora per un altro anno, lo scorso anno eravamo in Canada e non è certo la stessa emozione. Qui ci sono tutti…la stampa, le nostre famiglie e naturalmente i fan, sappiamo che sono stati venduti tantissimi biglietti. E non vediamo l’ora di gareggiare. Inoltre c’è il sole, niente nebbia fino ad ora, quindi sembra che Dio ci abbia donato il fine settimana perfetto per festeggiare, per l’ultima volta” ha detto Tarjei Bø a proposito del fine settimana che ci aspetta.

Johannes Bø, oltre all’addio, si sta preparando anche a tre gare fondamentali, che potrebbero regalargli l’ultima Sfera di Cristallo, benché attualmente sia secondo in Classifica Generale e, con 104 punti di svantaggio, non sia pienamente padrone del suo destino: il 31enne del resto arriva da un weekend difficile, dove ha stretto i denti e partecipato alla Short Individual di Pokljuka nonostante un malanno e oggi ritiene che forse non avrebbe dovuto prendere parte a quella gara, benché questo avrebbe significato dare ancor più vantaggio al suo contendente, il compagno di squadra Sturla Holm Laegreid, che ha messo in cascina un bel po’ di punto dopo che Boe ha deciso di saltare la Mass Start. “È la prima volta che mi capita di gareggiare ammalato in quel modo. Ma sono una persona positiva e penso che le cose stiano andando bene. Ma quella gara dimostra che non è stata la cosa più intelligente da fare. Ho imparato molto da quell’esperienza e penso di aver fatto la scelta intelligente a tornare a casa, non sarei stato per niente in forma nella Mass Start. Non ero affatto in buona forma. Rischiare di avere conseguenze per il resto della tua vita ad una settimana dal ritiro sarebbe stato stupido”. È comunque ottimista sul proprio recupero mentre le ultime gare si fanno sempre più vicine: “Dopo i Mondiali non ci sono stati molti allenamenti. Sarà interessante vedere la mia forma fisica. I miei polmoni e il mio corpo sono pronti, ma dipende dalla mia forza fisica e mentale. So che ci saranno tantissime cose a cui pensare in questo weekend ma sento di avere molta energia per concentrarmi sulla gara ma anche tutto quello che accadrà al di fuori. Il mio potenziale per questo weekend è molto alto e mi sto godendo ogni momento”.

“Giovannino” è consapevole del fatto che il weekend di Pokljuka potrebbe essergli costato la possibilità di vincere la sesta vittoria della Coppa del Mondo, ma proverà a giocarsela fino alla fine, dimostrando di aver fatto anche i conti per bene: “Presentandomi al via della Short Individual ho provato a prendere quanti più punti potevo per la Generale, ma ormai quella ‘nave’ sembra salpata lontano da me, ma questo è il biathlon e non si sa mai cosa può accadere. È sempre un obiettivo, ma bisogna essere realistici: Sturla è al momento è il miglior biathleta là fuori e non è un atleta di cui puoi pensare che abbia un passaggio a vuoto, al suo minimo ha comunque un livello molto alto, abbastanza da potersi assicurare la Sfera di Cristallo. Con la mia malattia inoltre, troppe cose dovrebbero combaciare affinché io possa vincere, ma se io dovessi vincere sprint e inseguimento e lui finire decimo in entrambe, sarebbe una battaglia fino al traguardo della Mass Start”.

Anche suo fratello maggiore è però convinto che la mano più alta sia a momento di Laegreid: “So che è ad un centinaio di punti di distanza, penso che siano un po’ troppi. Ma tutto può succedere, e credo che la risposta arriverà dopo la sprint, solo allora sapremo se per Johannes sarà possibile o meno. Sturla è un tiratore eccezionale, quindi se passerà indenne la sprint credo che sarà impossibile per Johannes recuperare lo svantaggio”.

Nelle ultime settimane i due anno potuto godere della consapevolezza dell’avvicinarsi dell’addio, che non è per forza una sensazione negativa: “Penso che riesci ad apprezzare tutto di più, sapendo che ogni weekend è l’ultima volta in una località, specialmente a Nove Mesto che è uno dei posti dove abbiamo i ricordi più belli e abbiamo tantissimi fan, che urlavano i nostri nomi e avevano preparato cartelloni” ha commentato Tarjei Boe “Ti senti fortunato ad aver potuto vivere tutto questo per così tanto tempo. Ci sono tante “ultime cose” da apprezzare, come l’ultimo pasto tutti assieme, l’ultima riunione … con Siegfried può essere un po’ noioso (ride) … l’ultima corsetta, ma ci mancherà la famiglia del biathlon”

Anche Johannes, nonostante la pressione per la lotta nella Generale, ha condiviso le stesse emozioni. “La prospettiva è cambiata totalmente entrando nel terzo trimestre. Dopo Anterselva tutti pensavano ai Mondiali e non al nostro ritiro, mentre noi ci pensavamo già da un mese. Per quanto mi riguarda ho avuto un atteggiamento più rilassato nei confronti dello sport già negli ultimi anni e in queste ultime settimane ho cercato semplicemente di godermela il più possibile”

A proposito di battaglie e pressione nei confronti degli avversari, il minore dei fratelli non può far a meno di ricordare la rivalità più storica che ha regalato alla storia del biathlon durante la sua carriera: “La pressione più grande l’ho avuta sicuramente nelle mie battaglie contro Martin (Fourcade), poi c’è stata una bella lotta con Sturla al suo primo anno, è stato subito competitivo al suo arrivo in squadra, mentre io avevo problemi al tiro nell’ultima parte della stagione, ma sono riuscito a chiudere appena davanti a lui ed è stato come un gioco mentale. Negli ultimi anni lui ha affrontato le stagioni passo dopo passo: è un grande atleta, molto intelligente, ha una mentalità aperta e vuole imparare e migliorare in tutto ma a suo modo. Credo che Sturla sia l’unico atleta che abbia cercato di capire cosa faccio, è sempre alle mie spalle, mi guarda. Merita davvero di vincere la Generale, e penso che tutti gli altri atleti avranno seri problemi a batterlo in futuro

Tarjei invece lega i suoi ricordi più belli ai Mondiali in casa, nel 2016, sulle piste di Oslo-Holmenkollen: “Soprattutto la vittoria della Staffetta. è stato una giornata snervante, c’era così tanta gente a vederci. e poi quando ci hanno premiato in centro città c’era un mare di gente dappertutto” A quel punto, Johannes interviene stemperando i toni: “Il peggiore invece è stato Martin che ha preso tutti gli altri ori (tranne quello della Mass Start, vinta da lui, ndr)… comunque quella staffetta fu speciale con Ole (Einar Bjoerndalen) e Emil (Hegle Svendsen), abbiamo portato la vittoria a casa. Ecco perché non vedo l’ora di vedere se nel 2029 la squadra riuscirà a fare in staffetta quello che abbiamo fatto noi, perché la pressione è al massimo e vincere in casa è qualcosa di incredibile. E veramente è la gara che mi incuriosirà sempre anche negli anni a venire”

Per il futuro fuori dalle piste e lontani dal poligono, i due fratelli scherzano sulla possibilità di passare dall’altra parte della staccionata in Mixed Zone, e iniziare a fare interviste anziché rispondere alle domande: “Dovreste fare un’asta tra voi media per chi offre di più!” scherza Johannes.

“Io e Johannes ne abbiamo discusso e certamente è ancora difficile da dire” ha spiegato più seriamente Tarjei “ma penso che entrambi vogliamo ancora avere un ruolo nel biathlon, è difficile allontanarsi definitivamente e restarvi davvero lontano, né lo vogliamo. Quindi penso che entrambi vogliamo avere ancora un piede nel biathlon, per così dire, non so se sarà per la tv norvegese, francese o altro. Sarebbe comunque carino stare dall’altra parte. Vedremo cosa accadrà in estate, se ci mancherà tutto questo o se saremo stanchi e sarà ancora troppo presto per tornare nel circuito.” Johannes è invece convinto che, almeno per la prima parte dell’inverno, la sua vita sarà completamente dedicata alla sua famiglia: “Dicembre fino ad oggi è sempre stato un mese completamente dedicato biathlon, quest’anno voglio godermi la mia famiglia. Guarderemo il Calendario del Natale sulla tv dei bambini, ogni sera fino a Natale!” Ma c’è anche tanto tempo da passare insieme con suo fratello maggiore e non più con il compagno di squadra: “Ora avremo 6/7 mesi in più da passare insieme, i miei figli potranno giocare insieme con suo figlio, passeremo i weekend assieme e ci divertiremo negli anni a venire!”.

Una vita da fratelli nello sport è stata segnata anche da una sana rivalità, anche se il minore è riuscito ben presto a superare il maggiore, diventato persino il migliore di sempre. Tarjei però non si è mai lasciato intimorire: “Ad essere sinceri il mio obiettivo gli scorsi anni era sempre stato quello di lasciare il giorno in cui fossi stato migliore di Johannes ma non è mai successo. Lo scorso anno però ci sono andato molto vicino. Anche se era comunque più forte di me è stato bello riuscire ad avere il pettorale giallo per un po’, ma se ce l’avessi fatta probabilmente avrei smesso già lo scorso anno e avrei potuto ‘rinfacciarglielo’ per sempre, perché noi abbiamo sempre avuto questa battaglia tra di noi, anche se non è facile paragonare le nostre carriere, lui è così superiore a me. Comunque sono soddisfatto della mia carriera e sono sicuro che lui lo sia della sua (ride)”

Per domenica, infine, entrambi i fratelli hanno un’idea in mente di come vorrebbero che andasse la loro ultima gara insieme in Coppa del Mondo: “Penso che il nostro sogno sia di poter fare un 20/20 ed essere da soli in testa e tagliare il traguardo insieme domenica, sarebbe il finale perfetto” confessa Johannes “Lottare per un posto sul podio sarebbe carino, ma anche decimo o ultimo, in modo da poterti godere l’ultimo giro ancora di più”. Tarjei conferma che arrivare insieme al traguardo sarebbe speciale: “Mi ricordo quando Raphael Poirée ha fatto la sua ultima gara, ed è uno dei miei ricordi più belli, e guardavo il biathlon da fan e tifoso anche di Ole Einar: nella sua ultima gara Poirée ha fatto una volata pazzesca ma Ole vinse la gara E allora pensai che erano assolutamente pazzi perché nemmeno alla sua ultima gara lo lasciò vincere. Ed è la stessa cosa tra noi: se mi trovassi in una volata con Johannes, nessuno dei due vorrebbe far vincere l’altro. E sarebbe bello perché non abbiamo mai avuto un finale in volata, di soli Johannes è sempre davanti di qualche secondo e io mi gioco la volata dietro con qualcun altro”.

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