Un comune denominatore di questo finale di stagione per le discipline nordiche è il grande problema della neve. Un inverno molto mite anche a latitudini dove abitualmente la neve e l’inverno fanno spazio alla primavera ben più in là nel calendario, ha provocato cambiamenti alle programmazioni e tanto lavoro extra per gli organizzatori, impegnati a far sì che il manto bianco potesse resistere alle sollecitazioni del caldo e degli atleti.
L’ultima sfida in ordine di tempo da questo punto di vista è il tracciato dove questo pomeriggio, a Tallinn, gli atleti della Coppa del Mondo di sci di fondo si affronteranno in una sprint in un contesto cittadino dopo il successo del 2023: si tratta ovviamente di una pista temporanea, messa in piedi a Sångar Field, dove i cannoni spargi neve hanno spruzzato più di 12.000 metri cubi di neve artificiale sul circuito di 750 metri, e che gli atleti affronteranno due volte.
Il clima mite, ha però sciolto parti della pista, rendendola impraticabile e pericolosa in alcuni tratti. Diversi sono stati gli atleti coinvolti in cadute durante l’allenamento di ieri: il giornale svedese Expressen riporta l’esperienza di Anton Grahn, neo-campione del Mondo nella Sprint U23 di Schilpario, e Måns Skoglund, vincitore della medaglia d’argento nella stessa gara iridata.
“Sembrava quasi senza fondo. Si poteva quasi vedere attraverso l’erba” ha detto il ventenne Grahn “Sono stati in molti a cadere durante l’allenamento. Se fosse così scivoloso durante le manches, sarebbe pericoloso”.
Skoglund, invece, è stato proprio uno dei protagonisti di quelle cadute, finendo addirittura nell’erba circostante. “Sono riuscito a cadere con la faccia a terra alla fine dell’allenamento. Poi sono intervenuti alcuni passanti e ridendo mi hanno chiesto se era andata bene” racconta “È stato un po’ comico. Spero che durante la gara ci sia una pista più dura, perché non si può sciare su quella che c’è ora”.
Dopo questo allenamento complicato gli organizzatori di Tallinn hanno cercato di risolvere il problema, salando l’intero tracciato martedì sera per creare una superficie più dura. Un intervento che ha soddisfatto il race director della FIS, Michal Lamplot. “Le condizioni sono molto buono, nonostante le difficoltà. Gli organizzatori hanno dimostrato un grande impegno e hanno svolto un’enorme quantità di lavoro”. Rimane però il possibilità a pista sprint di Tallinn sia luogo ad un altro tipo di incidenti che dipendono più dalla pista che dalle sue condizioni: per via del percorso stretto e diverse curve, sarà difficile sorpassare e gli incidenti potrebbero non mancare. Due anni fa, ad esempio, Johanna Hagström è caduta e il norvegese Even Northug ha instaurato una lotta serrata contro Edvin Anger nella finale.