Nella giornata di ieri, ultima giornata di gare ad Holmenkollen per la combinata nordica maschile prima del gran finale di Lahti, Jarl Magnus Riiber ha dato il suo addio alla combinata, annunciando poco prima della partenza del segmento di fondo che quella sarebbe stata il suo commiato alla disciplina, davanti al suo pubblico e alle nevi di casa.
Una decisione piuttosto inaspettata visto che il campione aveva la possibilità di andare a caccia della sesta Sfera di Cristallo, un record assoluto che gli avrebbe fatto superare Eric Frenzel con il quale attualmente detiene il record di cinque vittorie assolute.
Con il sogno del sesto trionfo ormai abbandonato e un segmento di salto compromesso dalle condizioni di vento proibitivo, che hanno relegato il “re della combinata” in 21esima piazza con un minuto di ritardo dalla testa, per Riiber la gara di fondo, complice anche una caduta in curva, è diventata una vera e propria passerella, arrivando al traguardo al 45 ° posto su 46 concorrenti, quasi tre minuti dietro al vincitore Herola. Ad attenderlo, al traguardo, tutti i suoi avversari, che assieme ai compagni di squadra lo hanno sollevato sulle loro spalle per ricevere gli applausi della folla.
“Ho fatto molti errori oggi” ha commentato alla FIS il norvegese ieri “ma mi è sembrato giusto fermarmi qui, nella splendida Oslo, dove mi trovo con tutta la mia famiglia, per concludere questo fantastico capitolo e iniziarne uno nuovo”.
L’annuncio del ritiro è arrivato come un fulmine a ciel sereno a fine gennaio, alla vigilia del Triple di Seefeld, spiegando che la decisione è arrivata a seguito della diagnosi di Malattia di Crohn, che lo ha notevolmente debilitato durante la stagione e la preparazione ai Mondiali di Trondheim, grande obiettivo della sua carriera, come per ogni norvegese che vi ha preso parte.
Nonostante tutte le difficoltà fisiche il 27enne è riuscito a radunare le proprie forze e a fare ciò che sa fare meglio: dominare in tutte le gare individuali a cui ha preso parte, mancando di poco l’impresa riuscitagli già in occasione dei Mondiali di Planica nel 2023, di tornare a casa solo con medaglie d’oro (a causa della squalifica di Graabak, infatti, a Trondheim la Norvegia ha infatti vinto “solo” il bronzo nella gara a squadre).
Una carriera dai numeri straordinari quella del nativo di Oslo, che ha mosso i primi passi in Coppa del Mondo nel 2014, debuttando a Lillehammer; la sua folgorante carriera ci mette poco a decollare, con il primo podio che arriva poco più di un mese dopo, 16 gennaio 2015, a Seefeld in Tirol (3°) mentre per la prima vittoria dovrà attendere la stagione successiva, 6 febbraio 2016, nel terreno amico di Oslo, là dove ieri – con un moto sentimentale, ha salutato tutta la carovana.
Con 5 vittorie della Classifica Generale (di cui quattro consecutive dal 2019 al 2022) e 120 podi (111 individuali), Riiber è veramente la storia di questa disciplina, di cui incarna lo spirito più puro: se altri atleti, nella storia della combinata nordica, sono stati più forti nel salto e si sono difesi nel fondo, o viceversa, Riiber ha sempre dimostrato di essere superiore in entrambi, saltando dove non ha osato nessuno – atterrando persino oltre l’HS sul trampolino di volo di Vikersund nel 2023 – e sciando con distacchi siderali sui tracciati di fondo.
Le vittorie individuali in Coppa del Mondo si fermeranno a 78, ma è negli eventi iridati che il norvegese ha saputo fare la differenza. 11 ori, 3 argenti e 1 bronzo parlano di un dominio assoluto a cui è mancata solo una cosa nella sua carriera: l’alloro olimpico, mai arrivato. L’unica medaglia a cinque cerchi per il combinatista è infatti un argento a squadre conquistato alla sua prima partecipazione a Pyeongchang 2018.
L’opportunità era ghiotta per il prossimo inverno, con le piste della Valle di Fiemme e il trampolino di Predazzo dove aveva già conquistato due vittorie nel 2020 e nel 2021; tuttavia, per un atleta che decide di porre fine alla propria carriera nonostante una Trofeo ancora in palio e perfettamente alla portata, per dare priorità agli affetti e alla propria saluta, possiamo immaginare che non ci siano particolari rimpianti per una medaglia d’oro in meno.
Ora per Riiber inizierà un nuovo capitolo e dalla Norvegia arrivano già indiscrezioni su una probabile collaborazione con la Nazionale per allenare i futuri campioni norvegesi: non poteva esserci scelta migliore. Oltre che atleta assoluto, gigante di una disciplina che resiste al logorio del tempo e alle dinamiche televisive, Riiber è una persona eccezionale, che può insegnare tantissimo alle nuove generazioni in termini di sportività e di umanità.