Non si placano i malumori all’interno della squadra norvegese dopo le proteste di inizio settimana di Vetle Christiansen, quando il biathleta di Geilo ha espresso il proprio disappunto per la mancata convocazione in Coppa del Mondo e ha deciso di rinunciare anche ad essere al via della seconda tranche di gare di IBU Cup ad Otepaa.
A queste si aggiungono anche le lamentele di Vebjoern Soerum, che non è stato selezionato tra i convocati per gareggiare nella Short Individual di giovedì a Pokljuka. Di conseguenza, ha perso l’opportunità di lottare per la Coppa di Specialità individuale, dove era secondo in classifica dopo Ruhpolding.
“Credo che quanto accaduto in questa tappa sia probabilmente una delle cose più scioccanti che abbia mai vissuto” ha dichiarato il biathleta a NRK “È una decisione che non capisco dal momento che ero al secondo posto nella Coppa di specialità e sono stato il terzo miglior norvegese nello sprint e nell’inseguimento a Nove Mesto e ho anche un quarto posto ai Mondiali. Penso che avrei meritato un posto. Sarebbe stato bello battersi, quindi dovremo discuterne dopo la stagione”.
Proprio come Christiansen, anche Soerum sottolinea la mancanza di comunicazione dei tecnici della Nazionale: “È difficile per noi atleti capire quando ci sono altri criteri di selezione oltre ai ‘risultati internazionali’. Direi che è così. Ho cercato di dimenticare altre scelte un po’ frustranti del passato, con argomentazioni e comunicazione scadenti, e ora mi trovo di nuovo in quella situazione”.
Difende l’operato dei tecnici Per Arne Botnan, manager della Nazionale, che comprende la delusione dell’atleta ma fa notare che i due 12esimi posti di Sørum a Nove Mesto non sono stati sufficienti per essere al via della gara, soprattutto di fronte alla presenza di due atleti che in IBU Cup avevano fatto molto bene. “Non sempre si riceve una valutazione dettagliata di come dovrebbe essere una selezione. Nella maggior parte dei casi, viene detto che ci si aspettano determinate prestazioni per poter gareggiare. Se non lo fai, devi aspettarti di essere valutato con gli altri. Credo che in questo caso la comunicazione sia stata sufficientemente buona e che la selezione effettuata sia corretta”.
Pur consapevole che la squadra pretendesse di più, Sørum sostiene che non gli fosse stato comunicato che nella concorrenza avrebbe trovato anche Johannes Dale-Skjevdal e Isak Frey, provenienti dall’IBU Cup, o Tarjei Boe, ben lontano in classifica per la lotta alla Globo di Specialità. Per questo il 26enne, che appartiene alla Squadra di Reclutamento, è dell’opinione che sia arrivato il momento che gli atleti stessi di assumano la responsabilità di pretendere dai tecnici rispetto e chiarezza: “Dobbiamo farci valere, nessun altro parla per noi quando si tratta di selezioni. Dobbiamo parlare in modo corretto e discutere bene se ci saranno cambiamenti nella selezione e nella comunicazione, e devono esserci”.