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Biathlon – L’ex presidente IBU Besseberg, interdetto a vita da qualsiasi carica sportiva dal TAS

Il Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS) ha interdetto a vita l’ex presidente dell’Unione Internazionale di Biathlon ( IBU ) Anders Besseberg da qualsiasi incarico sportivo. Lo ha reso noto questo pomeriggio il sito ufficiale dell’organismo disciplinare indipendente Biathlon Integrity Unit (BIU). Il 79enne norvegese, lo ricordiamo, a capo dell’IBU dalla sua fondazione nel 1993 fino al 2018, è stato condannato nel 2024 a poco più di tre anni di carcere per corruzione aggravata durante il suo mandato di Presidente dell’IBU, avendo accettato regali come orologi di lusso, l’utilizzo di un’auto aziendale a spese della società che gestiva i diritti televisivi dell’IBU, l’invito a battute di caccia in Russia, Austria e Repubblica Ceca e addirittura prestazioni sessuali a pagamento. La corte ha inoltre stabilito che questi favori avrebbero indotto Besseberg ad agire nell’interesse della Russia.

“La Biathlon Integrity Unit prende atto della sentenza del Tribunale arbitrale dello sport nel caso dell’ex presidente dell’International Biathlon Union (IBU), Anders Besseberg. La sentenza del TAS impone l’interdizione a vita da tutte le future cariche elettive o di nomina nell’ambito dello sport a causa di gravi violazioni dell’integrità” recita il comunicato del BIU “La sentenza stabilisce che Besseberg si è reso protagonista di una prolungata condotta eticamente scorretta, tra cui la ricezione di regalìe e benefici inappropriati e la mancata prevenzione o contestazione di pratiche non etiche. […] Considerando la gravità delle violazioni e la mancanza di rimorso dimostrata da Besseberg, il collegio giudicante del CAS ha imposto il divieto a vita di ricoprire qualsiasi ruolo ufficiale nel biathlon. La sentenza del CAS evidenzia anche la preoccupazione per il fatto che un comportamento così poco etico sia stato lasciato persistere per un lungo periodo senza alcun intervento.

Benché la cattiva condotta di Besseberg sia precedente alle riforme della governance del biathlon internazionale -, la BIU, tramite le parole del suo capo Greg McKenna, ricorda l’importanza di una continua vigilanza per salvaguardare l’integrità dello sport, attraverso una supervisione indipendente e rigorose misure di integrità.

“Questa decisione invia un chiaro messaggio: il comportamento non etico ai più alti livelli dello sport non sarà tollerato. La BIU rimane ferma nel suo impegno a sostenere l’integrità del biathlon e a garantire che coloro che occupano posizioni di autorità siano tenuti a rispettare i più alti standard etici. Riconosciamo gli insegnamenti tratti da questo caso e, in collaborazione con l’IBU, continueremo a migliorare i meccanismi di governance per prevenire il ripetersi di tali comportamenti.”

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