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Salto con gli sci – Scandalo tute: conferenza stampa ad Holmenkollen, annunciata la sospensione di altre 3 atleti norvegesi

credits photo: Michele Dardanelli

Il segretario generale della Federazione Internazionale Sci (FIS) Michel Vion ha incontrato la stampa questo giovedì pomeriggio, in cui è stato presentato un aggiornamento sullo stato delle indagini sulle frodi “tecnologiche” nella gara dal trampolino grande di salto speciale durante i Campionati del Mondo di Trondheim della scorsa settimana. Presenti all’incontro con i media anche Sandro Pertile, direttore di gara per il salto con gli sci, e Lasse Ottesen, suo corrispettivo per la combinata nordica.

Come annunciato nei giorni scorsi, l’indagine dell’Ufficio Etica e Conformità della FIS ha comportato la confisca di tutte le tute norvegesi per il salto e combinata. A seguito di un’analisi approfondita delle attrezzature, non è stata riscontrata alcuna irregolarità nelle tute delle atlete del salto femminile, così come in quelle dei combinatisti, né tra gli uomini né tra le donne. Tuttavia l’analisi delle tute del salto maschile ha riscontrato nuovi elementi che hanno “sollevato ulteriori sospetti di manipolazione delle tute dei saltatori norvegesi”, come spiega Bruno Sassi (direttore della comunicazione FIS), aggiornamento che ha portato la Federazione Internazionale ad una sospensione preventiva di altri tre atleti presenti a Trondheim: Robin Pedersen, Kristoffer Eriksen Sundal e Robert Johansson. Questa sospensione arriva a 24h ore dall’annuncio della sospensione dei due atleti già squalificati al termine gara iridata di Trondheim, Marius Lindvik e Johann Andre Forfang, le cui tute irregolari hanno fatto scoppiare uno degli scandali più importanti nelle discipline invernali degli ultimi anni.

“La FIS non è qui per squalificare, sanzionare o punire nessuno. Siamo qui per assicurarci che gli eventi FIS si svolgano nella maniera più sicura ed equa. Per questo abbiamo delle regole chiare, e che coinvolgono tutta la famiglia dello sci. Non possiamo accettare che nessuno sia al di sopra di esse e nessuno può dire di essere sorpreso da queste decisioni. È importante inoltre sottolineare che l’indagine è condotta dalla Commissione etica indipendente della FIS. Non è nostro compito farlo. Loro sono indipendenti. Noi forniamo loro relazioni e prove” ha ricordato Vion “Siamo qui per presentare il quadro completo”.

La parola è poi passata all’italiano Pertile, che oggi per la prima volta si trova a rivestire i panni di race director sia per il salto maschile che per il femminile. Sottolineando come quella odierna doveva essere una giornata storica per la disciplina, che compie passi in avanti verso l’equiparazione di genere, non può fare a meno di notare le nuvole che si sono posate sul salto con gli sci: “Ci rendiamo conto che questi non sono i momenti migliori per il salto con gli sci. Ma abbiamo delle regole e vogliamo che vengano rispettate. In questo caso, si tratta di una manipolazione deliberata. Dobbiamo indagare, poiché il salto con gli sci come sport è stato già fortemente danneggiato”

Tornando su quanto accaduto a Trondheim sabato 8 marzo, che non si esime dal ammettere resposabilità proprie e del proprio team, Pertile fa presente che “avevamo ricevuto alcune informazioni intorno a mezzogiorno, e il primo round ufficiale era la qualificazione delle 14.15. Immediatamente dopo aver ricevuto l’informazione, abbiamo fatto un controllo preventivo delle tute del team norvegese. Le taglie e tutti gli altri parametri erano corretti, in quel momento non eravamo in grado di rilevare altro. Come si può immaginare, ad un’ora dalla gara i nostri controllori erano piuttosto indaffarati alla preparazione della gara, così abbiamo iniziato a svolgere i normali preparativi dell’evento e durante il primo round di gara abbiamo ricevuto una protesta ufficiale di tre Paesi. La protesta ci ha portati a controllare i quattro atleti norvegesi ancora una volta, uno dei quali è stato poi squalificato per la taglia della tuta, ma solo durante il secondo round ci siamo resi conto di essere probabilmente di fronte a qualcosa di ben più grande avessimo mai affrontato in passato”.

Come riportato dalla FIS nella propria nota stampa al termine della conferenza, si tratta di questioni serie che non ammettono assolutamente alcuna speculazione, anche perché la riservatezza è uno dei principi fondamentali per garantire un’indagine imparziale da parte dell’Ufficio indipendente per l’etica e la conformità del FIS. Una volta completate le indagini, ogni accusa di violazione delle Norme FIS sulla prevenzione della manipolazione delle competizioni sarà esaminata e giudicata dal Comitato etico della FIS. Nel frattempo, la sospensione degli atleti avrà effetto immediato ed essi non potranno prendere parte a nessuna competizione sotto l’egida FIS o della propria Federazione Nazionale.

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