Océane Michelon ci ha preso gusto. Approdata con stabilità in Coppa del Mondo in questa stagione, dopo aver vinto la generale di IBU Cup 2023/24, Michelon è ora una delle atlete più performanti della formazione francese, al punto da essere arrivata all’ultimo poligono della short individual odierna a giocarsi la vittoria a Pokljuka. Una vittoria solo sfiorata, con la classe 2002 che grazie al risultato in terra slovena è riuscita a scavalcare Jeanne Richard nella generale di Coppa del Mondo, prendendosi il pettorale blu di migliore atleta Under 25, insieme anche al 4° posto overall. Un risultato soddisfacente che fa da eco al podio arrivato nella pursuit di Nove Mesto, ma che lascia un po’ di amaro in bocca alla francese che senza i due errori arrivati all’ultimo poligono avrebbe avuto ottime chance di vittoria.
Interpellata da Nordic Magazine a fine gara, Michelon riporta l’attenzione sulla short individual di Kontiolahti, chiusa al 7° posto con una prestazione al poligono identica a quella messa in scena a Pokljuka (0+0+0+2): “Ho fatto un copia incolla da Kontiolahti, dove era andata bene ma avevo anche imparato qualcosa. Non mi piace fare due volte lo stesso errore e questa volta l’ho fatto di nuovo. Fa un po’ arrabbiare perché era davvero tutto ancora in gioco là davanti, sarebbe stato bello! Anche questa volta ho imparato qualcosa”.
Un commento poi sulla momentanea leadership della classifica Under 25, che nelle prossime gare permetterà a Michelon di indossare il pettorale blu: “La sfida con Richard? Come abbiamo detto nella riunione di preparazione verso la fine della stagione, la cosa più importante è che rimanga in Francia! Dopodiché, faremo tutte del nostro meglio per difendere il nostro posto. L’importante è che una di noi vinca. Ci sono ancora delle gare da disputare, quindi vedremo. Se questo aumenterà le pressioni? Come ho fatto all’inizio della stagione, cercherò di vederlo solo come un colore su un tessuto e di non pensarci. L’obiettivo è continuare in questa direzione e continuare a lavorare duramente, lottando fino alla fine”.
