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Biathlon

Biathlon – Jeanmonnot tra la gioia per la vittoria della Coppa di specialità e l’amarezza per il 7° posto nella short individual di Pokljuka

Foto Credits: Dmytro Yevenko

Lou Jeanmonnot ha concluso la short individual di Coppa del Mondo di Pokljuka in una modesta, per lei, settima posizione finale. Non si può certo dire che la prova sia stata negativa: il 90% al tiro è tutto sommato soddisfacente, solo che stavolta non è stato accompagnato dal consueto passo sugli sci. Ecco, quindi, che quei due errori in piedi distribuiti egualmente nella seconda e nella quarta serie si sono rivelanti determinanti in negativo. 

Soprattutto perché la rivale per la Coppa del Mondo generale, la tedesca Franziska Preuss, ha ottenuto un terzo posto pesante che le ha permesso di portare a 60 punti il margine di vantaggio sulla francese. Al termine della gara, Jeanmonnot è stata intervistata da Nordicmag.

Al traguardo la soddisfazione per la conquista della coppetta di specialità viene attenuata dall’amarezza del settimo postoJeanmonnot rivela di faticare un po’ nel tenere sotto controllo la fatica mentale che la gara : “Emotivamente è tutto estremamente forte. Mi viene da piangere solo a dire quanto sia difficile. È un altro livello di biathlon. Io so fare il biathlon tradizionale, quello che richiede solo di sciare velocemente e sparare bene e sto imparando quello che richiede di lottare contro se stessi, bloccare lo stress, i pensieri negativi e la pressione. È stato davvero difficile al poligono: è lì che le mie emozioni emergono maggiormente, ma in un certo senso sono abbastanza orgogliosa di me”.

La biatleta transalpina ritiene comunque che questo 90% al tiro sia un motivo di orgoglio, per il modo in cui è riuscito a raggiungerlo. Dichiara infatti di aver faticato tantissimo al tiro: “Raramente ho lottato così tanto in un poligono, mi sono aggrappata alla carabina come una disperata. Non lo avevo mai fatto prima. Sono orgogliosa di questo 18 su 20 perché sono andata a prendermelo. Sono delusa per aver mancato dei punti importanti, che sarebbero stati facilmente raggiunti con un bersaglio in più, ma c’è comunque dell’orgoglio dietro questo 18 su 20”.

Jeanmonnot dichiara di aver accusato particolarmente lo stress in questa prova di Pokljuka. Il gara ha cercato di gestirlo cercando soprattutto di affrontare con calma le sessioni di tiro: “Volevo sparare bene, ma mi sentivo molto nervosa prima dell’inizio della gara. Mi sentivo sopraffatta dallo stress. Può manifestarsi in 15 miliardi di modi diversi, come la sovreccitazione avuta nel caso di Nove Mesto. Ogni volta devo trovare un modo diverso per rispondere allo stress nel miglior modo possibile. Oggi ho deciso di prendermi il mio tempo, anche se questo significava impiegare 10 secondi in più per sparare“.

Per quanto sotto pressione, la biatleta di Pontarlier è anche molto galvanizzata dal duello con Franziska Preuss per la conquista dell’ambita Coppa di Cristallo: “Mi faccio un sacco di domande, penso sempre a tutto… È davvero un qualcosa che sto scoprendo. Non ho mai vissuto un’esperienza simile! È bello e lo apprezzo perché è quello che ho sempre voluto, lottare per questo, ma ci vuole molta energia [ride]. Sono delusa, ma in quattro gare può succedere di tutto! Non ho intenzione di rinunciare a nulla. Non vedo l’ora di affrontare le gare testa a testa perché c’è molta più adrenalina ed eccitazione“.

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