Bella prestazione per Daniele Cappellari nella Short Individual di oggi, che ha portato in dote un 24esimo posto e miglior piazzamento in carriera in una gara individuale per l’azzurro in Coppa del Mondo, che avrebbe potuto essere anche qualcosa in più, non fosse stato per quel bersaglio mancato nell’ultima serie in piedi. Ai microfoni di Fondo Italia in Mixed Zone, dove ad aspettarlo c’era il nostro inviato Giorgio Capodaglio, il biathleta delle Fiamme Oro ha raccontato le sue sensazioni.
“Sono molto contento, stamattina abbiamo visto le condizioni della neve e del meteo e non eravamo per nulla contenti di fare questa gara però siamo riusciti a farla e di questa prestazione” ha riassunto in un primissimo commento.
Una prestazione sicuramente da rimarcare per il 27enne di Forni di Sopra, che ammette di non esprimersi al meglio, generalmente, nelle condizioni trovate quest’oggi: “La neve è molto brutta perché ha piovuto tanto, solo ieri ha nevicato un po’ e quindi si affondava molto con gli sci e i bastoni e quindi è stata molto dura come gara. Sono riuscito però a gestirla bene e sono molto contento di questo. Peccato per l’ultima serie però rimango comunque contento”.
Una gara che comunque fa benissimo nell’economia della stagione del poliziotto fornese, che sta maturando una nuova consapevolezza nei propri mezzi: “Come ho già detto in passato quest’anno volevo proprio partire con un’altra mentalità e fino ad ora sto facendo la mia migliore stagione, sono contento di questo. Mi manca sicuramente ancora qualcosa sul fronte degli sci, ma con quello che ci siamo allenati lo scorso anno e quello che faremo la prossima estate sono fiducioso anche per il prossimo anno”
Infine gli ricordiamo una piccola curiosità: in occasione della prima intervista a Fondo Italia, nel lontano 2017 a Chiusa Pesio, quando era ancora un atleta juniores, Cappellari ci disse che il suo atleta preferito era proprio Jakov Fak: nella stessa giornata del suo miglior risultato in Coppa del Mondo, il suo idolo è tornato alla vittoria. “Lui è uno dei più anziani, all’epoca lo seguivo già da anni, è stato il mio idolo per tanti anni perché era uno che non mollava mai. Poi è subentrato Johannes (Boe) che è tanta roba, però per Jakov c’è sempre un occhio di riguardo”.
