Le immagini di una Trondheim stipata, dalle tribune piene che diventano un muro fino alla fiumana rossa di bandiere rosse bianche e blu norvegesi lungo le piste, sono un boccata d’aria fresca per lo sci di fondo, che da tempo fatica a riempire gli spalti e a fornire uno spettacolo in grado di attirare le masse per seguire l’azione dal vivo. Non è stata la panacea a tutti i mali, ma la speranza che non tutto è perduto, se si agisce in tempo e con giudizio.
A quelle folle hanno però fatto da contraltare, nel weekend, altre immagini eloquenti: a Nove Mesto na Morave, in Repubblica Ceca, la Coppa del Mondo di biathlon ha ripreso le sue attività dopo i Mondiali in Svizzera. Anche in una “semplice” tappa di Coppa del Mondo, il biathlon riesce laddove il fondo e le altre discipline nordiche falliscono: sugli spalti della Vysocina Arena e lungo il percorso, le bandiere, gli striscioni e i cartelloni, hanno colorato le gare in notturna, senza far mancare il bel “rumore” che sempre contraddistingue il pubblico ceco e che i biathleti hanno imparato ormai a filtrare quando sono al poligono. Non c’è distinzione tra Nazioni, beniamini di casa e avversari: solo la gioia di vedere gareggiare il meglio della disciplina davanti ai propri occhi.
Quasi 100 mila fan, circa 25 mila al giorno, hanno assistito alle gare lo scorso weekend, nonostante i tracciati abbiano richiesto uno stravolgimento degli orari e dell’ordine di partenza. Altra statistica importante da sottolineare, è che il pubblico di Nove Mesto è notevolmente più giovane rispetto ad altre località tradizionali del biathlon: una caratteristica che gli organizzatori sono orgogliosi di rimarcare.
“È semplice: abbiamo i migliori tifosi del mondo. Dobbiamo ringraziarli. Allo stesso tempo dobbiamo concentrarci su come attirare i più giovani. È una grande sfida nell’era della tecnologia moderna. La mia generazione non può più inventare nulla e bisogna adattarsi alle nuove generazioni per attrarle e trattenerle” ha dichiarato Jiri Hamza, responsabile del biathlon ceco e del comitato organizzatore, in un’intervista a iRozhlas.cz.
Nonostante tutte le difficoltà di innevamento, la conferma del successo della tappa ceca di anno in anno, ha fatto sì che l’IBU rinnovasse la propria fiducia nei confronti della Vysočina Arena per tutto il prossimo quadriennio olimpico, fino al 2030. “Siamo felici di poter ospitare qui la Coppa del Mondo. L’organizzazione non è facile, ma grazie al nostro lavoro e agli spettatori, Nové Město non può più essere lasciata in disparte” conclude Hamza.
