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Biathlon , Coppa del Mondo

Biathlon – La Francia vince il duello con la Norvegia nella staffetta maschile di Nove Mesto. L’Italia sogna ma chiude 6a

Foto Credits: Dmytro Yevenko/Fondo Italia

La staffetta maschile di Nove Mesto vede l’ennesima vittoria stagionale, la quinta per precisione, di un quartetto francese. Trionfo dunque per una Francia inedita (E. Claude / O. Lombardot / F. Claude / Q. Fillon Maillet), con quasi tutte le punte assenti per problemi fisici o scelte tecniche. La vittoria arriva al termine di uno scontro molto emozionante con la solita Norvegia (M. Uldal / T. Boe / S. H. Lægreid / J. T. Boe) che va in difficoltà con Johannes Boe all’ultimo poligono e arriva sul traguardo in tutta comodità con un distacco di +1:26.6.

Podio incredibile e tutto in rimonta per l’Ucraina (A. Tyschenko / V. Mandzyn / A. Dudchenko / D. Pidruchnyi) grazie a un’ultima frazione superlativa di Pidruchnyi; questo è il quinto podio nella storia per la staffetta maschile dell’Ucraina ed è un acuto che mancava dal marzo 2020. Tuttavia il distacco dalla Francia è addirittura di +2:45.4. Si fermano a un passo dal podio i tedeschi (D. Zobel / P. Nawrath / J. Kühn / P. Horn), anch’essi costretti a una gara in recupero fin dalla prima frazione difficile di Zobel.

L’Italia è in lotta per il podio almeno fino al settimo poligono, poi Didier Bionaz va decisamente in difficoltà al tiro e quindi il quartetto azzurro (Cappellari / T. Giacomel / P. Braunhofer / D. Bionaz) chiude in sesta posizione. Tuttavia, si è vista una prova nel complesso abbastanza incoraggiante sugli sci, mentre al tiro la situazione è stata complessa, ma le condizioni del vento in Repubblica Ceca quest’oggi erano molto complicate da leggere.

CRONACA DELLA GARA

La prima parte di frazione comincia con un ritmo abbastanza controllato, data anche l’assenza di parecchi nomi di peso, spesso schierati al lancio. Dopo la prima serie la Svezia è in testa grazie a Brandt, seguita dall’Italia con un ottimo Daniele Cappellari che non patisce le condizioni di vento insidiose. Nessuna nazione big attardata dopo il primo poligono. Si crea un quintetto di testa, di cui fa parte anche l’Italia, che si reca al poligono in piedi: serie davvero da incubo per tanti, con forti folate di vento. Martin Uldal ne esce immacolato e con buon margine sul ceco Mikyska ed Emilien Claude, mentre Daniele Cappellari incappa nel giro di penalità così come il tedesco Zobel. Norvegia cambia in testa con 17.3’’ su Francia e 23.5’’ su Repubblica Ceca. Italia 13ma a quasi 1.30’, adesso tocca a Tommaso Giacomel. 

In secondo frazione performano subito molto bene a terra sia Tarjei Boe che il francese Oscar Lombardot. La Repubblica Ceca (+51.4) mantiene la terza posizione ma il distacco è già molto elevato. Giacomel usa solo una ricarica a terra e si riavvicina alle posizioni di testa. Serie in piedi con raffiche di vento oltre i 20km/h: incredibile Lombardot che non fa una piega, mentre Boe ha bisogno di tre ricariche. I due ripartono insieme, ma da dietro Giacomel è velocissimo a sfruttare una ricarica e riporta l’Italia in quarta posizione dopo il quarto poligono. Dopo 15 km di prova, Norvegia in testa con 16.7’’ sulla Francia, ma l’Italia è terza (+26.1’’) e di nuovo in corsa dopo la frazione superlativa di Giacomel. Il tedesco Kühn cade appena ricevuto il cambio e perde secondi preziosi. 

Nomi di peso in terza frazione, in particolare la sfida tra Lægreid e Fabien Claude. L’Italia schiera Patrick Braunhofer e gli affida il compito di restare in zona podio. Si ribalta la situazione al quinto poligono: Fabien Claude trova uno zero fondamentale e riparte davanti alla Norvegia. Molto bravo anche Braunhofer a trovare una serie pulita per niente banale!  Si arriva a sparare in piedi, ancora con tanto vento: bellissima sfida a due tra Francia e Norvegia che escono insieme dal poligono. Braunhofer trova un 5 su 5 eccezionale in un momento critico dove Germania e Slovenia vanno in tilt. Da dietro però Niklas Hartweg trova uno zero incredibilmente veloce e dunque la Svizzera si giocherà il podio con l’Italia. 

Sarà un affare tra Fillon Maillet e Johannes Boe per la vittoria. Didier Bionaz potrà lottare per il podio, contando su un tesoretto di 10’’ su Arnaud Du Pasquier. Il duo di testa si presenta al tiro a terra, teoricamente favorevole al norvegese vedendo le percentuali dei due. Tuttavia, entrambi riescono a trovare due serie pulite e rapide e ripartono insieme. Didier Bionaz non riesce a trovare la giusta soluzione a terra e incappa addirittura nel doppio giro di penalità. Da dietro rientrano in gara varie nazioni come Ucraina e Germania. 

L’ultima serie decreta la vittoria per la Francia. Quentin Fillon Maillet manda in crisi sua maestà Johannes Boe nel poligono in piedi. Il fuoriclasse norvegese percorre un giro di penalità ma il podio è blindato. La Svizzera percorre tre giri di penalità, mentre l’Italia due. Il terzo gradino del podio sarà un affare tra Horn e Pidruchnyi

L’ultimo giro non vede niente di particolarmente esaltante in testa, con il francese Fillon Maillet che può iniziare a festeggiare la vittoria con largo anticipo. Dietro, infatti, Johannes Boe se la prende comoda e amministra l’enorme vantaggio sul resto degli avversari. La sfida per il terzo posto viene vinta agilmente dall’ucraino Dmytro Pidruchnyi che trascina la sua nazione su un podio che fino a poco prima sembrava davvero insperato. L’Italia termina in una sesta posizione abbastanza deludente per come si era messa la gara a un certo punto; pesano tantissimo gli errori al poligono (5+11). 

CLASSIFICA FINALE TOP 6

1. FRA (E. Claude / O. Lombardot / F. Claude / Q. Fillon Maillet) 1:16:24.3 (0+4)

2. NOR (M. Uldal / T. Boe / S. H. Lægreid / J. T. Boe) + 1:26.6 (1+8)

3. UKR (A. Tyschenko / V. Mandzyn / A. Dudchenko / D. Pidruchnyi) + 2:45.4 (0+7)

4. GER (D. Zobel / P. Nawrath / J. Kühn / P. Horn) + 2:57.1 (4+10)

5. AUT (F. Leitner / S. Eder / D. Komatz / P. Jacob) + 4:07.2 (0+10)

6. ITA (D. Cappellari / T. Giacomel / P. Braunhofer / D. Bionaz) + 4:28.8 (5+11)

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