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Sci di fondo

Sci di fondo – Festa e sfottò Svezia dopo la staffetta: Andersson regala l’inno svedese alle norvegesi

Oltre al danno, la beffa. La Svezia femminile festeggia la vittoria della staffetta dei Mondiali e lo fa al termine della quinta gara su cinque a firma svedese del programma di Trondheim. Una vittoria arrivata grazie a un’incredibile rimonta in ultima frazione di Jonna Sundling su Kristin Austgulen Fosnæs, che si fa così beffe delle ambizioni della Norvegia privandola del suo primo oro al femminile in questi Mondiali. Ma se la quinta vittoria svedese non fosse già abbastanza per una squadra norvegese fin qui piuttosto delusa, a rincarare la dose ci hanno pensato proprio le svedesi attraverso uno show di frecciatine e simpatiche prese in giro durante la cerimonia ufficiale di premiazione in scena sulla piazza centrale di Trondheim.

Microfono d’oro alla mano, così come successo con tutti gli altri titolati di questa rassegna iridata, a margine della premiazione c’è stato spazio per qualche discorso a ruota libera da parte delle vincitrici. E così, per aggiungere ulteriore pepe a una rivalità storica nel quadro dello sci di fondo, le svedesi non si sono trattenute dal rispondere alle parole pronunciate da Johannes Høsflot Klæbo nella medesima occasione il giorno precedente, dopo l’ennesima vittoria della Norvegia arrivata al maschile. Il norvegese aveva infatti fatto allusione all’inno svedese, sottolineando il fatto che non si fosse ancora sentito risuonare sulla piazza di Trondheim, dove per quanto riguarda le premiazioni degli uomini si era riproposto in ogni occasione quello dei padroni di casa. Nell’andare a punzecchiare i rivali svedesi, Klæbo aveva poi aggiunto: “Non ne abbiamo sentito parlare (dell’inno svedese, ndr), ma dai, non lo sappiamo, quindi sarà difficile”.

Una provocazione colta al balzo dal quartetto femminile della Svezia, che si affida alle parole di Ebba Andersson: “Abbiamo sentito dire che non conoscono l’inno nazionale svedese, quindi abbiamo qui un piccolo regalo per loro”, afferma Andersson sfilandosi dalla tasca un foglietto. Abbiamo stampato il testo – prosegue la svedese tra gli applausi dei tanti svedesi accorsi alla Medal Plaza – e intendiamo farli esercitare fino ai Campionati Mondiali di Falun del 2027. Andersson si dirige poi verso le norvegesi, anche loro presenti per ritirare l’argento, consegnando il foglietto in mano ad Astrid Øyre Slind. Anche Sundling si aggiunge alla festa e mentre le norvegesi scrutano con sorpresa il foglietto consegnato loro da Andersson, l’ultima staffettista svedese prende il microfono e intona le prime frasi dell’inno della Norvegia. Come a dire: “Noi il vostro inno invece lo sappiamo”.

Una serie di sfottò che, chiaramente, rende l’avvicinamento alla 50 km di domenica – il grande obiettivo di Therese Johaug – ancora più concitato e ricco di aspettative. Anche perché senza dubbio le norvegesi vorranno vendicare lo smacco subito, come sottolineato dalla stessa Johaug ai microfoni di TV2 nel post premiazione: “Ci vendicheremo domenica. Ride bene chi ride ultimo”. Sale la temperatura a Trondheim, la 50 km che chiuderà i Mondiali domenica 9 marzo promette vere e proprie scintille. Quale inno risuonerà alla Medal Plaza di Trondheim? Il “Ja, vi elsker dette landet” norvegese o il “Du gamla, du fria” svedese?

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