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Sci di fondo

Sci di fondo – Solida Italia, Pellegrino e Graz sfiorano il podio nella team sprint mondiale. Trionfa la Norvegia

Credits: Fondo Italia

Solida Italia, solita Norvegia. La team sprint in tecnica classica che assegna le prime medaglie di squadra in questa edizione dei Mondiali al maschile è tutta di un’irraggiungibile Norvegia, che traghettata da Erik Valnes e Johannes Høsflot Klæbo si prende l’ennesima medaglia d’oro. Alle spalle di una squadra che fa davvero un altro sport, si decidono in volata le altre posizioni con l’Italia che cede per pochi centimetri il podio al termine di una prova di grandissimo livello della coppia composta da Davide Graz e Federico Pellegrino. L’argento è della Finlandia (Ristomatti Hakola/Lauri Vuorinen), mentre sul terzo gradino del podio c’è la Svezia (Oskar Svensson/Advin Anger). Dietro all’Italia chiude da delusa la Francia di Jules Chappaz e Richard Jouve, penalizzata soprattutto da una prestazione in flessione del secondo frazionista, mentre segue a breve distanza un’arrembante team Stati Uniti (Gus Schumacher/James Clinton Schoonmaker).

Al termine di una team sprint particolarmente probante sotto la pioggia battente di Trondheim, a scrivere (anzi riscrivere) la storia è ancora una volta Klæbo che si prende così il suo 4° oro consecutivo in questi Mondiali, portando a 13 il numero di titoli mondiali e raggiungendo così in questo parziale una leggenda come Petter Northug (lo eguaglia anche come medaglie totali, 16). Per il suo compagno Valnes si tratta invece del secondo titolo iridato, dopo quello vinto sempre in tandem con Klæbo nella team sprint di Oberstdorf 2021. Da segnalare anche il secondo podio in pochi giorni per Vuorinen, così come le prime medaglie in assoluto per Svensson e Anger.

L’Italia esce a testa alta, beffata soltanto da una volata finale affrontata al termine di una solidissima prova di squadra. La migliore notizia è sicuramente la gara di altissimo livello di Davide Graz, volitivo e capace di tenere l’Italia a galla fino all’ultimo. Pellegrino scala le salite di Granåsen con fame e grinta, rimontando nel finale, ma dovendo dire addio alla sua seconda medaglia in questa rassegna iridata, quella che sarebbe stata la prima in assoluto in un Mondiale per Graz.

I primi due giri si svolgono su ritmi più blandi, con la Norvegia a guidare sia con Klæbo che con Valnes, senza però riuscire a prendere il largo su un gruppetto in cui è sempre ben piazzata l’Italia. L’attacco decisivo arriva al terzo giro con Valnes all’attacco e bravo a guadagnare qualcosa sugli altri primi frazionisti, tra i quali c’è un brillante Graz, 3° al cambio. Klæbo prende il largo nel suo secondo giro, mentre dietro rimane compatto il gruppo dei contendenti per le altre medaglie. Deve dunque gettare il cuore oltre l’ostacolo Davide Graz per tenere la squadra azzurra agganciata al sogno medaglie e con una grande prova anche nell’ultimo giro riesce a tenere il ritmo di uno sprinter puro come Jules Chappaz, consegnando a Pellegrino il testimone al 5° posto prima dell’ultimo giro, a ridosso del 3° posto e con qualche metro di ritardo dalla Finlandia in seconda piazza. Mentre Klæbo veleggia indisturbato verso il quello che per lui è anche il 4° titolo consecutivo in questo format (Seefeld, Oberstdorf, Planica, Trondheim), Pellegrino risale la china e si presenta alla curva finale appaiato a Edvin Anger e Lauri Vuorinen. Un piccola indecisione in curva e uno sprint conclusivo da locomotive dei due potenti avversari strappano all’Italia il podio, ma non la consapevolezza di essere lì. Lì a giocarsela a testa alta con le scandinave.

LA CLASSIFICA DELLA TOP 10

  1. NORVEGIA 18:27.71
  2. FINLANDIA +4.10
  3. SVEZIA +4.1
  4. ITALIA +4.40
  5. FRANCIA +10.17
  6. STATI UNITI +12.30
  7. REPUBBLICA CECA +21.42
  8. SVIZZERA +27.77
  9. CANADA +27.99
  10. GERMANIA +38.44

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