È ancora festa Svezia. Ebba Andersson combatte, tiene duro nella parte in classico e alla fine trionfa per un nulla su Therese Johaug, mettendosi al collo la medaglia d’oro nello skiathlon dei Mondiali di Trondheim. Un trionfo che vale moltissimo, non solo perché arriva in casa delle rivali norvegesi, ma anche perché le permette di sopravanzare proprio Johaug, la cui assenza a Planica 2023 aveva reso in un certo senso meno brillanti le medaglie d’oro conquistate in quell’occasione. O almeno agli occhi dei più critici. Ma questa volta non c’è spazio per le attenuanti, è lei la regina dello skiathlon di Trondheim. Lo dimostra il salto di gioia in cui si è lanciata la svedese al momento dell’annuncio della sua vittoria, per alcuni attimi incerta in ragione dell’arrivo tiratissimo al fotofinish. Ma lo dimostrano anche le sue parole ricche di emozione ai microfoni di Discovery Plus, nell’immediato post gara.
Per Andersson si tratta della quarta medaglia d’oro iridata, la seconda nello skiathlon dopo quella di Planica. Un traguardo che però si è dovuta sudare, e non poco: “Therese ha tenuto una grande velocità durante tutta la gara – ammette la svedese – e in qualche momento ho dovuto lottare nella parte in classico, ma mi sentivo molto molto forte a skating. Quindi ho solo cercato di stare al passo di Therese, poi avevo un piano per l’ultima parte della gara. E’ stata davvero molto vicina a non finire come volevo io, ma sono davvero contenta di aver finito nel modo in cui l’ho fatto”.
Spazio poi a un commento sull’importanza di essere riuscita ad aggiudicarsi questo oro proprio in casa Norvegia, davanti a un pubblico per la stragrande maggioranza a tinte rosse: “Se sono emozionata di averlo vinto in Norvegia? Sì, specialmente quando le mie compagne di squadra sono venute ad abbracciarmi. E’ davvero surreale, un sogno che diventa realtà”.
Per la svedese, la gioia è doppia se si considerano le difficoltà delle due ultime stagioni dove tra postumi del covid e acciacchi vari è riuscita raramente a esprimersi al meglio. “E’ stato un saliscendi – confessa Andersson – ma principalmente un insieme di momenti difficili. Quindi è molto molto bello aver avuto uno dei giorni migliori qui a Trondheim”.